Tra i fermi oppositori di Vladimir Putin e della Russia si è schierato anche Alessandro Sallusti, giornalista e direttore responsabile della testata Libero.
Nei giorni scorsi, infatti, Sallusti aveva espresso dichiarazioni di fuoco nei confronti del Cremlino, definendolo un “palazzo di m**da” e precisando come al suo interno il comunismo “ha fatto le più grande tragedie del secolo scorso”.
Parole che hanno avuto un grande risalto mediatico e che hanno scatenato la reazione di Massimo Cacciari. Sia il filosofo che Sallusti erano ospiti del programma Otto e mezzo su La7: quando il conduttore della trasmissione, Giovanni Floris, ha incalzato Cacciari, il filosofo non ha usato giri di parole per chiarire il suo pensiero.
“Non posso parlare della storia della Russia e del Cremlino, abbia pazienza”, ha detto Massimo Cacciari, che poi si è spiegato nel dettaglio. Quando Floris gli ha chiesto se la storia del Cremlino fosse più ampia rispetto a quanto affermato da Sallusti, la replica di Cacciari è stata chiara.
“Una persona poco più che analfabeta dovrebbe conoscere la storia del Cremlino”, la secca risposta di Cacciari. Sallusti ha subito controbattuto, facendo presente che al Cremlino c’è stato un dittatore come Stalin. Ma Cacciari lo ha praticamente zittito.
“Si, così come a Berlino c’è stato Hitler e a Roma Mussolini. Montecitorio però non diventa un palazzo di mer** perché c’è stato Mussolini!”, ha tuonato Cacciari.
Sallusti ha poi provato a giustificare quella sua uscita, sottolineando che andava contestualizzata. “La tesi del professor Cacciari a un convegno di storia non avrebbe fatto una grinza – le parole del direttore di Libero – ma lì eravamo in un collegamento in diretta con Mosca a parlare di guerra con due propagandisti che dicevano che noi siamo dei criminali. Quindi quella cosa va contestualizzata”.
Sta di fatto che fin dall’inizio dello scoppio del conflitto in Ucraina – che va avanti ormai da tre mesi e mezzo – il dibattito in TV e sul web si è soffermato sulla storia della Russia, specialmente sulle presunte analogie tra Putin e Stalin. In realtà, in più occasioni (tra cui anche la dichiarazione di guerra) Putin ha espresso dure critiche a Lenin e all’Unione Sovietica.
Alessandro Sallusti ha poi parlato anche del caso relativo alle liste di proscrizione nei confronti di alcuni personaggi pubblici che sono stati etichettati come ‘putiniani’ (il documento è stato pubblicato dal Corriere, ndr).
“Le liste di proscrizione non sono state inventate ora. Le hanno pubblicate anche i grillini, io ero sempre in testa”, ha precisato Sallusti, scatenando la reazione di Antonio Padellaro.
“Sei lo specialista degli autogol! Ti rendi conto di cosa dici?”, ha replicato il giornalista, scrittore, editore e saggista al collega di Libero.
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