Damiano Tommasi è uno dei candidati all’elezione a sindaco della città di Verona: il percorso che ha portato l’ex calciatore alla politica.
In molti sono rimasti stupiti quando Damiano Tommasi, ex calciatore di Verona e Roma, ha annunciato la propria candidatura a sindaco con una coalizione di sinistra. Tra chi lo ha criticato c’è chi ha sollevato la sua scarsa esperienza in politica, ma lui che non si fa intimorire da nulla ha risposto loro che non ha importanza se non si è mai stati sindaco o amministatore di una città, conta l’aver fatto esperienza e l’essere in grado di metterla a frutto.
In ogni caso Damiano non è esattamente digiuno di politica. Se è vero che da ragazzo e da giovane si è dedicato principalmente al calcio, è anche vero che quando negli anni ’90 giocava in Serie A è stato il primo calciatore nostrano a fare politica all’interno del mondo del calcio. Tommasi non aveva paura di mettersi contro le tifoserie e il sistema pur di andare contro al razzismo, alla violenza e alle ingiustizie. Criticava apertamente i tifosi quando violavano i diritti o si macchiavano di azioni illegali e lo stesso faceva con le società che truccavano i bilanci pur di continuare a spendere.
Sin da quando calcava i campi, dunque, si è compreso che Damiano Tommasi aveva una propensione per il sociale e per la politica. Non è un caso che una volta conclusa la carriera sia entrato a far pare del Sindacato Internazionale dei Calciatori e che dopo aver ricoperto alcuni ruoli dirigenziali abbia ottenuto la presidenza dell’Associazione Italiana Calciatori.
Proprio il ruolo di presidente gli ha impedito l’ingresso in politica già nel 2017. In occasione delle precedenti elezioni del comune di Verona, infatti, gli era stato offerto il ruolo di candidato sindaco, ma Tommasi ricopriva un ruolo importante che non voleva lasciare.
La candidatura è giunta in questo 2022 e i sondaggi vedono proprio Tommasi tra i favoriti: lui ed il sindaco uscente Sboarina sono considerati come gli unici contendenti credibili e si pensa possano andare al ballottaggio. Damiano è il candidato di una coalizione di centrosinistra, ma ci tiene a precisare che non si sente di appartenere ad alcun partito politico ed anzi uno dei suoi punti fermi è proprio il superamento delle barriere ideologiche.
In una recente intervista rilasciata a ‘Fanpage’, Damiano ha dichiarato: “Uno dei limiti della città è proprio la questione ideologica. Così si perdono di vista le potenzialità di una città che dovrebbe avere un ruolo più importante sia a livello territoriale che nazionale e internazionale. Bisogna alzare la testa oltre le mura di Verona”.
Tommasi vuole abbattere l’immagine di Verona come città di estrema destra, come dichiarato in una recente intervista rilasciata a Repubblica: “Cambiamo l’immagine di Verona Nera”. Ma anche aiutare la città a crescere in campo lavorativo, permettere la promozione di nuove attività rivolte ai giovani, che li invoglino a rimanere invece di cercare un futuro migliore altrove.
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