La popolazione italiana deve fare i conti ormai da tempo con una serie di rincari che stanno rendendo ancora più complicato riuscire ad arrivare alla fine del mese.
Specialmente in seguito all’invasione russa dell’Ucraina e alle sanzioni inflitte a Mosca, i costi relativi a gas e benzina sono saliti vertiginosamente, obbligando il governo ad intervenire. Ma gli aumenti hanno riguardato anche molti altri prodotti, a cominciare da quelli alimentari.
Chiunque si è recato dal fruttivendolo per fare scorta di frutta e verdura ha avuto la possibilità di notare che le ciliegie hanno raggiunto dei prezzi altissimi. Coldiretti Puglia ha lanciato l’allarme, sottolineando che a Milano la varietà Ferrovia – famosa per essere una delle migliori – ha raggiunto addirittura i 17,90 euro al chilo, mentre per la stessa quantità il produttore riceve una cifra che oscilla tra 1,80 e 3 euro.
Ma non è solo Milano la città interessata da questi aumenti spropositati. Sempre stando a quanto riportato dalla Coldiretti, i consumatori hanno già provveduto a segnalare impennate nel prezzo delle ciliegie in molte altre città, specialmente al Nord. Non a caso, la Coldiretti stessa ha voluto aprire un filo diretto con la clientela per segnalare questi incrementi vertiginosi.
Ma quali sono i motivi che hanno portato ad avere questi prezzi folli? Come accennato, la guerra in Ucraina ha fatto aumentare a dismisura i costi di produzione, con gli aumenti medi per gli agricoltori che superano il 50%.
Sempre secondo Coldiretti, si registra un aumento del 170% per i fertilizzanti e del 129% per il gasolio agricolo per le raccolte. Ma non è tutto, perché sono aumentati anche i costi relativi ai trasporti e agli imballaggi: si segnala un +70% per vaschette, retine e buste, +35% per la carta per bollini ed etichette e altro ancora.
Ma non è solo la guerra in Ucraina ad aver fatto lievitare così tanto i prezzi dei prodotti alimentari, con l’aumento del costo delle ciliegie finito sotto i riflettori. La Coldiretti Puglia evidenzia anche il grande caldo di questi giorni, con le temperature che hanno già superato i 30 gradi andando decisamente oltre le medie del periodo.
A questo si somma la grande carenza di manodopera nei campi, a cui non sembra essere riuscito a far fronte nemmeno l’ultimo Decreto Flussi.
“All’agricoltura pugliese servono almeno 15mila lavoratori stagionali per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura – spiega Coldiretti Puglia – Il grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera, che si fa sentire in maniera forte nei campi in Puglia nella raccolta delle ciliegie”.
Un problema molto serio, se si tiene conto del fatto che gli italiani spendono in media oltre 105 euro al mese per frutta e verdura e che le ciliegie sono senza dubbio un’eccellenza del nostro Paese, che rimane il principale produttore dell’UE con quasi 30.000 ettari coltivati.
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