Si indaga sul ritrovamento del corpo della donna coperta da fango e foglie all’interno di un fosso, e si cerca soprattutto il marito, attualmente sparito nel nulla. Il turbolento passato della vittima, fra fughe di casa e quella lite che le procurò un enorme ferita al volto…
E’ giallo sulla morte di Jessica Lesto, la 32enne originaria di Aosta ritrovata senza vita in un fosso e coperta da fango e foglie.
Un tentativo palese, a detta delle forze dell’ordine, di nascondere il corpo che, da una prima ispezione superficiale, si trovava lì da almeno due settimane.
A seguito del ritrovamento del cadavere, avvenuto nei boschi di Aosta, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio, dando vita alla ricerca del marito che sembra svanito nel nulla.
La donna è stata seppellita, si legge sul Messaggero, sull’argine della Dora Baltea di Aosta. Ed è proprio questo il primo elemento che ha fatto scattare le indagini per omicidio.
Chi ha nascosto il cadavere di Jessica Lesto? E chi l’ha uccisa?
Per ricostruire le ultime ore della vita della donna fondamentale il marito, che stando alle prime ricostruzioni potrebbe trovarsi all’estero.
Un’assurda “coincidenza” a cui gli inquirenti non credono, considerando che l’uomo manca da Aosta da almeno i primi di maggio.
Sul corpo della donna che, come specificano gli agenti, era lì da tempo, non ci sono segni di violenza.
Si ipotizza che, ad ogni modo, il cadavere sia stato seppellito lì almeno da due settimane fa.
Saranno tuttavia l’autopsia e l’esame tossicologico a rivelare le cause del decesso.
L’unica certezza che è, essendo stata sepolta, la donna non fosse sola.
Non si hanno notizie su chi abbia trovato il corpo, posizionato in una fossa larga almeno 2 metri vicino a un accampamento. La polizia sta mantenendo il massimo riserbo a riguardo.
L’area, si legge sul Messaggero, non risulta particolarmente accessibile, ma si trova a pochi passi dall’imbocco della ciclabile da Aosta a Sarre.
Non dunque, si apprende, una zona di passaggio.
Un legame, quello fra la vittima e il marito, che fonti internet alla Procura definiscono come “turbolento”.
A testimonianza di tali considerazioni una fortissima lite avvenuta circa un anno fa dinanzi alla stazione di Aosta.
Ed è proprio su quel periodo della vita della donna che gli agenti della Squadra Mobile si stanno soffermando.
Lo scorso 19 agosto 2021 venne segnalato un violento litigio fra Jessica e un uomo di origini nordafricane che, si presume con alte probabilità, fosse il suo compagno di allora.
Una lite a dir poco violenta che era degenerata con l’aggressione a Jessica che era stata ferita al volto con un collo di bottiglia rotto, come raccontarono allora sia la vittima che un testimone.
L’aggressore riuscì a sfuggire e Jessica, nell’immediato della colluttazione, non sporse denuncia.
Era l’ottobre del 2017 quando Jessica si allontanò da casa, spingendo la famiglia a sporgere denuncia e a rivolgere diversi appelli in televisione, in particolare a Chi l’ha Visto.
Venne ritrovata a Torino, dove con ogni probabilità era fuggiva per trovare pace dai suoi “turbamenti interiori” che la attanagliavano da giovane.
La famiglia, ora, lancia un appello che poter rintracciare chi ha visto Jessica nelle ultime ore prima di morire, o se qualcuno è in grado di rintracciare gli oggetti lasciati nel bivacco ritrovato accanto al luogo dove è stata sepolta.
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