Laura Pausini è finita al centro di un acceso dibattito internazionale a causa di una semplice foto. Molti l’hanno duramente accusata di essere una comunista: cos’è successo davvero?
La nostra Laura Pausini nazionale è finita al centro delle polemiche e, soprattutto, è diventata il target della rabbia di alcuni suoi fan oltreoceano, in Florida.
In questi giorni, a Miami (in Florida, per l’appunto), la comunità cubana in esilio ha protestato molto animatamente e, tra le altre personalità, hanno finito con l’accusare pesantemente anche la cantante. I Cubani infatti stanno portando avanti una grande protesta contro il governo comunista di Miguel Dìaz-Canel.
Come ci è finita di mezzo Laura Pausini? Purtroppo a causa di una semplice foto, nemmeno troppo recente. Lo scatto risale al 2018 e recentemente la Pausini lo ha ripostato in una storia su Instagram. La foto ritrae lei in posa, sorridente, insieme ad alcuni ufficiali cubani, il tutto accompagnato dalla didascalia “Grazie per l’amore, Cuba”.
Tanto è bastato ai rivoltosi, che hanno interpretato il gesto come uno di supporto al governo dittatoriale comunista da parte di Laura Pausini. Ad accendere la fiamma dell’odio è stato Miguel Saavedra, rappresentante del collettivo anticastrista ‘Vigilia Mambisa’, che ha anche lui ripostato la foto sul suo profilo Facebook.
Secondo Saavedra, quelli in posa insieme alla Pausini sarebbero dei membri del controspionaggio cubano, un gruppo organizzato da Fidel Castro nel 1959 per reprimere il dissenso del popolo. Il post ci ha messo veramente poco a circolare tra i membri del collettivo, che l’hanno accusata di sostegno al governo comunista data anche la sua annunciata presenza ad un concerto organizzato da una radio locale, ‘Amor a la Mùsica’.
Meno male che alla fine ha dovuto saltare l’impegno a causa della sua positività al covid. La cantante si è ammalata proprio durante l’Eurovision di Torino; alla finale si era sentita poco bene ed era stata costretta ad assentarsi dalla diretta. “Ebbene sì, c’era qualcosa che non andava. Non mi sento bene da sabato. Ho pensato che fosse causato dalla stanchezza accumulata, ma non era così“, aveva scritto sui social.
“Ho appena scoperto di essere positiva al Covid e per questo motivo sono isolata e non posso viaggiare. Sono molto dispiaciuta di non potermi esibire ad Amor a la Musica questo fine settimana. Avevo preparato uno spettacolo molto speciale e non vedevo l’ora di vedere i miei fan in Florida. Ora ho solo bisogno di guarire e cercare nuove opportunità per riunirci di nuovo in America“.
Adesso ha annunciato di essere nuovamente negativa e i suoi impegni riprenderanno dall’8 Giugno, per il concerto dedicato al suo fan club. Intanto in Florida sembrano più che contenti che la Pausini non si sia presentata, perché proprio il 21 Maggio scorso hanno protestato contro di lei, distruggendo i suoi cd per strada, con un rullo compressore.
Le immagini sono state condivise dalla pagina Instagram IconografieXXI e dall’agenzia stampa spagnola EFE. Negli striscioni degli esuli cubani a Miami si vede scritto: “Laura Pausini, castrista, comunista, amica di Díaz-Canel“. Un grosso danno per l’italiana, che in Sud-America ha un enorme mercato.
Infatti lo staff della cantante ha cercato di porre subito rimedio al danno, smentendo ogni affiliazione politica: “Smentiamo categoricamente quanto apparso in alcuni articoli apparsi nelle scorse ore. Gli articoli si riferiscono al concerto a Cuba del 2018. Laura ospite del concerto dei Gente de zona, aveva cantato davanti a 250 mila persone ed era stato un vero trionfo”.
“Incomprensibile però come a margine del concerto sia potuta emergere una sua posizione politica, inventata di sana pianta e come oggi a 4 anni di distanza sia tornata alla ribalta per uno sparuto gruppo di male informati . Laura non è mai stata a favore di nessuna dittatura come dice e come canta da 30 anni e le foto che la ritraggono sono come le migliaia di foto che Laura non rifiuta mai a chi gliele chiede in occasioni pubbliche”.
Dal canto suo la stessa Laura non è rimasta in silenzio ad ha risposto alle accuse con un più verace: “Ah quindi chi va a Cuba alimenta la dittatura? Non sapevo che funzionasse così. E allora se vieni in Italia che cosa alimenti? La pizza?”.
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