Dopo un’ondata di critiche nei confronti della leadership di Conte, Dino Giarrusso lascia il M5S. Le ipotesi della candidatura in Sicilia, il nuovo partito da fondare e lo scontro al vetriolo con Conte, che lo accusa di aver solo “chiesto poltrone”
Un addio senza dubbio turbolento quello di Dino Giarrusso al Movimento Cinque Stelle.
L’europarlamentare di origini catenesi ha annunciato ufficialmente di voler abbandonare il Movimento, ma non solo.
Dopo aver lasciato, o meglio, strappato la casacca pentastellata, Giarrusso ha annunciato di voler fondare un nuovo partito in cui far confluire tutti i fuoriusciti che non si sono riconosciuti nella nuova linea del Movimento.
Nella serata di ieri, ospite della trasmissione La7 Coffe Break, ha esposto le motivazioni di tale scelta, specificando: “Non sono io che lascio il Movimento 5 Stelle, ma è il Movimento che ha perso i suoi valori. Quei valori come la partecipazione che, invece, io conservo”.
Uno dei principali motivi di attrito fra Giarrusso e il Movimento è, indubbiamente, o almeno stando alle sue dichiarazioni, il totale disaccordo nei confronti della leadership “contiana” nel governo Draghi.
La goccia che per l’europarlamentare ha fatto traboccare il vaso è stata, infatti, proprio la decisione di appoggiare il governo Draghi:
“Faccio un esempio: noi abbiamo dato vita al Superbonus, una misura che ha rivitalizzato l’economia, in Europa lodata da Von der Leyen, ma Draghi viene a Strasburgo e ne parla malissimo. Come facciamo a non farci rispettare così?”, ha dichiarato l’ex Iena.
Ma al di là dello scontro effettivo con la linea suggerita, o imposta, da Conte, in ballo a quanto emerge è anche la corsa per le regionali nella sua regione di origine, la Sicilia, che si terranno nel prossimo autunno.
In vista delle primarie per il centro-sinistra Giarrusso aveva espresso la sua volontà di voler correre per le presidenziali della regione con il Movimento Cinque Stelle.
Che sia stato osteggiato in qualche modo dalla linea centrale nella sua candidatura? Non è dato saperlo, ma quel che è certo è che non lascerà indubbiamente sfuggirsi l’occasione di correre autonomamente.
Come si anticipava Giarrusso ha espresso la volontà di fondare un suo nuovo partito con i fuoriusciti del Movimento Cinque Stelle, ossia tutti gli “scontenti” pre e post era Conte, con cui il deputato europeo vorrebbe un confronto ma dal quale non ha ottenuto risposta.
A riguardo ha dichiarato: “Sto fondando un nuovo movimento politico. Di Battista? No, non l’ho sentito, ne ho parlato invece con persone fuoriuscite e scontente del movimento M5s. Vorrei fondare un movimento politico che faccia in modo che sud e nord siano alla pari”.
Con ogni probabilità è con questo nuovo partito che l’ex grillino correrà alle regionali in Sicilia, tirandosi dietro tutti coloro che non si trovano in accordo con l’ex premier, rispetto al quale precisa:
“Sottolineo la mia grandissima stima e la mia gratitudine nei confronti di Giuseppe Conte, che in Europa ha saputo difendere l’Italia – ha affermato l’ex inviato de Le Iene – ma ora siamo a sostegno dal governo Draghi e fatico a capire per quale motivo dobbiamo continuare a restarci. I provvedimenti presi dal governo, che stanno cambiando in corsa le regole del gioco, stanno portando al fallimento di imprese e alla perdita di migliaia di posti di lavoro.
La posta in ballo è alta: riuscirà Giarrusso a tirare nel suo nuovo partito tutti gli scontenti che, attualmente, afferiscono nel gruppo misto dopo aver detto addio al Movimento? E correrà come candidato autonomo o a sostegno con una sua lista per il centro-sinistra? E quanto penalizzerà il Cinque Stelle Sicilia questa scelta?
Domande, queste, a cui si troverà indubbiamente risposta a breve. Intanto, da parte di Conte, è arrivata la replica.
Intanto Giuseppe Conte, accusato di non aver risposto al messaggio inviato da Giarrusso, ha lanciato una replica al vetriolo all’ex grillino.
Il leader del Movimento Cinque Stelle ha dichiarato di aver anzitutto incontrato più volte l’eurodeputato che, dal canto suo, gli avrebbe chiesto “solo poltrone”, invitandolo inoltre ad abbandonare il suo seggio da eurodeputato:
“Giarrusso l’ho incontrato spesso, anche di domenica, e mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, vicepresidenze, posizioni, delegati territoriali. Non ho mai avvertito dissenso politico. Ora gli chiediamo coerenza, chi lascia il Movimento deve lasciare i suoi incarichi che ha grazie a noi. Il suo ruolo in europarlamento è per noi strategico”.
Si è detto perplesso anche Di Maio, che ha dichiarato in merito: “Se qualcuno non è d’accordo su qualcosa può restare nel Movimento e portare avanti le sue idee. Chi se ne va, sostanzialmente non cambia nulla nel partito”.
A Giarrusso, ad ogni modo, non vanno giù le risposte ricevute, al punto che a Repubblica ha dichiarato che scriverà un libro “sulle bugie e le intimidazioni ricevute”, dicendosi “disgustato” dinanzi a quella che definisce come la “fiera dell’ipocrisia”.
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