L’allievo di De Filippo ci lascia all’età di 60 anni. Il ricordo della sua carriera e le cause del decesso
Ci ha lasciati improvvisamente stamane a soli 60 anni l’attore e cantante Gennaro Cannavacciuolo.
Allievo di De Filippo, Cannavacciuolo era nato a Pozzuoli, in provincia di Napoli, ma viveva oramai da tempo a Roma assieme alla moglie Christine e al figlio di 9 anni.
E’ stata la famiglia a comunicare la notizia del decesso, annunciando la possibilità di dare un ultimo saluto all’attore sabato 28 maggio alle ore 14 nella Chiesa di San Bellarmino a Roma.
L’attore si è spento il 24 maggio a causa di un ictus fulminante, una malattia intervenuta a gamba tesa nella sua vita senza alcun preavviso.
Classe 1962, Cannavacciuolo nasce il 14 febbraio, proprio nel giorno in cui si celebrano gli innamorati.
Deve i suoi natali, come si diceva, a Pozzuoli, città in cui nacque anche la bellissima Sophia Loren.
Allievo dell’importantissima e storica scuola di Eduardo De Filippo, Gennaro fece dei palchi di tutta Italia la sua casa.
Incontrò De Filippo che non era neanche ventenne. A quei tempi metteva in scena “A’ furtuna e’ Pulcinella”, opera per cui necessitava di un attore che sapesse sia recitare che, appunto, ballare la tarantella.
Ruolo per il quale venne scelto proprio Cannavacciuolo. Un incontro, quello, che segnò per sempre la vita dell’attore, che venne legata a doppio filo con quella del grande commediografo.
Fra i personaggi di De Filippo più iconici ricordiamo Manlio Santanelli e Annibale Ruccello.
Diventa dunque, a tutti gli effetti, un attore “eduardiano”, ma la sua carriera prenderà il volo anche grazie alle sue doti canore e all’interno del mondo del cabaret.
Protagonista indiscusso, ad esempio, in Cabaret di Saverio Marconi e Cocha Bonita di Nicola Piovani e Alfredo Arias.
Oltre cento i ruoli ricoperti nel corso della sua carriera nei teatri di tutta Italia, prima di passare a una seconda fase nella quale inizia a dedicarsi alla scrittura di operette e musical.
Rigoroso, estremamente raffinato e intelligente, Cannavacciuolo è stato amato sia nel mondo del teatro e della musica che in quello del cinema.
A lui De Filippo riservò parole di encomio, sottolineando senza remore la sua bravura e la sua abnegazione verso la carriera e la sua passione per il teatro.
Un’abnegazione, la sua, che emergeva dai dettagli e dalle sfumature che dava ai suoi personaggi grazie a uno studio tenace fatto di ricerche in archivio per dar vita a notizie di cronaca di un tempo oramai lontano, e poter fornire ai suoi ruoli uno spessore maggiore e, soprattutto, maggiore realismo.
Ogni genere è stato sviscerato dall’attore: dalla prosa al musical, dal cinema alla televisione passando per le operette.
Anche nel cinema, come si diceva, l’attore ha ricoperto ruoli importanti, sebbene il teatro rimase il suo primo, grande amore.
Fra le pellicole ricordiamo La vita è una cosa meravigliosa e Un’estate al mare.
Non sono mancate, poi, le partecipazioni in alcune fiction televisive, quali Un ciclone in famiglia.
L’ultimo dei suoi lavori è stato in tv, poco prima di morire, nello spettacolo Milva donna di teatro.
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