Il quadro politico ha subito un profondo scossone dopo l’elezione di Stefania Craxi a presidente della Commissione Esteri del Senato.
Un esito che ha di fatto determinato il suicidio politico del Movimento 5 Stelle, che avevano candidato Ettore Licheri al posto del senatore grillino Vito Petrocelli, fatto rimuovere per le sue posizioni filorusse.
Il M5S aveva un accordo con il Partito Democratico per far eleggere un altro pentastellato ma nel segreto dell’urna le cose sono andate in maniera diversa. Il fatto che i grillini si siano impuntati su Licheri ha scatenato il disastro, dato che le altre forze politiche (PD in primis) avrebbero preferito Simona Nocerino, considerata più vicina a Luigi Di Maio.
La mossa kamikaze del M5S ha reso ancora più precaria l’alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle, che già viveva un momento tutt’altro che idilliaco: non a caso in questi giorni è tornata a circolare la voce di elezioni anticipate in autunno, se Conte dovesse davvero decidere di staccare la spina al governo.
Di certo il Movimento 5 Stelle non gradisce particolarmente la figura di Stefania Craxi, che ha sempre difeso a spada tratta il padre Bettino, che venne invece definito sul blog pentastellato “un latitante condannato per corruzione”.
Stefania Craxi, appena insediatasi alla presidenza della Commissione Esteri del Senato, ha voluto ribadire le sue posizioni atlantiste, pertanto in linea con quelle del governo Draghi. Ma la neo presidente ha poi aggiunto che anche suo padre Bettino condivideva le stesse sue posizioni in merito. Ma è davvero così?
Se si prende in esame il periodo in cui Craxi ha lavorato per distanziarsi dal mondo sovietico ci può anche stare, ma è impossibile non ricordare che negli anni ’80 l’ex premier scese in campo a favore dei palestinesi (come a Madrid nel 1988 all’Internazionale socialista) e anche del mondo arabo.
Basti pensare che proprio Craxi (assieme ad Andreotti) avvisò Gheddafi che gli Stati Uniti erano in procinto di lanciare un raid contro la Libia, nell’aprile del 1986.
Ma di certo l’episodio più famoso è quello relativo alla crisi di Sigonella, nell’ottobre 1985, dopo che alcuni terroristi palestinesi sequestrarono e dirottarono la nave da crociera italiana Achille Lauro uccidendo un passeggero statunitense.
Craxi decise di non consegnare agli USA l’equipaggio dell’aereo dirottato: un gesto mai digerito dagli Stati Uniti e di certo non una mossa così atlantista (anzi).
Anche per questo in molti hanno criticato le parole di Stefania Craxi, ricordando che il padre Bettino probabilmente non avrebbe seguito la posizione atlantista in merito al conflitto in corso in Ucraina. Posizione che non condivide nemmeno Giuseppe Conte, ora davvero tentato di mettere fine non solo al governo Draghi, ma anche all’alleanza con il PD.
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