Nell’ultimo fine settimana si è verificato l’ennesimo episodio di razzismo nel calcio italiano durante il match tra Vicenza e Cosenza.
Il razzismo è uno dei sintomi più evidenti e fastidiosi della stupidità umana ed il mondo del calcio è purtroppo invaso di persone il cui QI è al di sotto della media. La dimostrazione sono i molteplici episodi di razzismo che ancora oggi vengono riscontrati durante le partite di calcio, atti di odio che vengono mascherati e giustificati con la “goliardia“, ma che di goliardico non hanno nulla.
L’episodio più noto di questa stagione è stato quello che si è verificato a Verona durante l’incontro tra gli scaligeri ed il Napoli. Le vittime dei cori razzisti e degli ululati erano i calciatori della squadra ospite Koulibaly (ormai abituato alla stupidità dei tifosi) e Osimhen. I supporter del Verona, o per lo meno la frangia più calda e di chiaro orientamento di estrema destra, non hanno mai cessato di prendere di mira i calciatori avversari, al punto che il difensore partenopeo ha rivolto loro una provocazione portando la mano all’orecchio, come a far capire che le loro parole non lo scalfivano.
Le penalizzazioni e le multe servono fino ad un certo punto, anche perché simili comportamenti in un palcoscenico così importante come quello della Serie A portano a episodi di emulazione tra i più giovani. Esempi ne sono gli insulti razzisti piovuti dagli spalti durante la partita tra il Cison di Valmarino e San Michele Salsa (incontro di prima categoria), e quello della partita Juniores tra l’Oratorio Zanetti ed il Bellagina nella provincia di Como.
Nel primo caso la squadra di casa ha deciso di abbandonare il campo per punire i tifosi e insegnare loro che simili comportamenti non sono accettati. Nel secondo caso il giovanissimo preso di mira dagli insulti non è riuscito a sopportarli ed è andato ad azzuffarsi sugli spalti. A sedare la rissa, scoppiata nuovamente al termine dell’incontro, ci hanno pensato i Carabinieri.
Nuovo episodio di razzismo nel calcio: gli insulti razzisti durante Vicenza – Cosenza
L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato durante lo scorso weekend, nel corso dello spareggio valido per i playout di Serie B tra Vicenza Lanerossi e Cosenza. Uno dei tifosi vicentini è stato ripreso mentre insultava i supporter avversari con frasi razziste come “Morite Scimmie Calabresi”, “Terroni”, “Ricacciamoli in Africa”, “Bomba sulla Calabria” e “Calabria uguale Mafia”. Il video è stato pubblicato sul web da Massimiliano Granata, presidente dell’associazione ‘Legalità Democratica’, come denuncia di un fenomeno che l’Italia fatica ad arginare.
Sull’episodio si è espresso su Twitter il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto: “Ho visto il video dello pseudo-tifoso del Vicenza che insulta Cosenza, la Calabria e i calabresi. Mi sembra palese che si tratti di un cretino. Ma questo non rende meno gravi le sue deliranti affermazioni. Che venga identificato e punito con strumenti adeguati: Daspo e codice penale”.
L’episodio è stato successivamente condannato anche dal sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, il quale ha dichiarato senza mezzi termini: “Va condannata ogni forma di razzismo, quindi condanno il gesto”. Si può solo sperare che le denunce e le condanne collettive e mediatiche portino certi soggetti a interrompere simili comportamenti e a rendere il mondo del calcio un posto più sicuro e inclusivo.