Svolta nel caso di Sonia Marra, la 25enne scomparsa da casa nel 2006. La famiglia chiede la riapertura delle indagini.
Dopo tanti anni è finalmente saltato fuori un indizio importantissimo che potrebbe svelare la verità sul caso della 25enne Sonia Marra, originaria di Specchia, nel Salento. Nel 2006 è scomparsa dalla sua abitazione di Elce, zona universitaria di Perugia vicina alla scuola di Teologia di Montemorcino, dove lavorava.
In una particolare intercettazione dei Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga, si sentono due uomini parlare, un parroco e un seminarista; la dichiarazione di uno dei due è sconvolgente. “A quella ragazza sai che hanno fatto? A quella l’hanno tritata… Quella non la ritroveranno mai. L’hanno buttata nell’immondizia”.
L’intercettazione risale al 2011 ma la famiglia di Sonia crede che i due stessero parlando proprio della giovane scomparsa, e adesso chiedono la riapertura del caso. La telefonata infatti continuava: “Era tutto un giro…”, dice il seminarista.
“Droga, soldi, sesso e altre questioni… sai che alla fine ci rimettono sempre i più deboli. Poi quando la cosa si è ingigantita… i più furbi… Lei era in mezzo con un altro di Marsciano che era un laico. Poi è successo che in qualche modo la cosa cominciava a scottare perché lei ha visto e ha sentito. Per questo l’hanno annientata. Perché ci sarebbero andati di mezzo i preti“.
Una dichiarazione davvero da brividi, ma non finisce qui. “Chi c’era a capo di tutto questo?” chiede il parroco. “I capi? Uno è quello che adesso è anche indagato, va bene? E altri ci sono, ma non te lo posso dire. Tu immagina ’sta mamma che non trova più la su’ figlia e immagina la Chiesa. Il corpo non lo troverà mai nessuno perché quella donna non esiste più”.
La situazione è saltata fuori in concomitanza con la presentazione del libro “L’uomo nero. La scomparsa di Sonia Marra”, di Alvaro Fiorucci. Presente anche la sorella di Sonia, che da anni si batte per avere giustizia.
Dati i recenti risvolti, l’avvocato della famiglia Alessandro Vesi ha dichiarato: “A fronte di una situazione di tale importanza e drammaticità non si può non pensare a un’analisi totale di tutto il materiale raccolto negli anni”.
“Non solo quello usato precipuamente per il processo a Bindella, ma tutto il materiale investigativo che abbiamo da poco recuperato, anche quello scartato per tipologia di interesse: indispensabile per sottoporre alcuni passaggi o alcune risultanze per procedere a un nuovo approfondimento di natura istituzionale”.
Ai tempi venne accusato dell’omicidio di Sonia Marra un forestale di Umberto Bindella, che con Sonia aveva una relazione forse anche un figlio in arrivo. L’uomo è sempre stato assolto fino al 2021, quando la Cassazione ha definitivamente deciso che non fosse stato lui a uccidere e occultare il cadavere della ragazza.
Il caso rimane un grande mistero; il tutto è aggravato dall’intercettazione solo recentemente presa in considerazione, e dal fatto che all’iniziale processo per Sonia hanno testimoniato ben tre vescovi. Invece che snodarsi, il mistero si infittisce e la famiglia chiede soltanto la verità.
Oltre al supporto dell’avvocato Vesi, la famiglia ha aggiunto al suo fianco anche la criminologa Roberta Bruzzone, che si è proposta per ottenere l’incarico di ristudiare tutte le carte di questo cold case. Lei e il suo staff, in particolare la collaboratrice Sara Olivieri, sono già al lavoro sul back up dell’intero materiale di indagine.
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