Ha suscitato molto scalpore la notizia del barbaro assassinio di un portiere di notte ad Alessandria, all’interno della hall dell’hotel Londra.
La polizia sembra aver individuato l’omicida del portiere d’albergo: si tratterebbe di un italiano di 46 anni, senza fissa dimora, di cui al momento non si conoscono le generalità. Non sono chiare nemmeno le cause che avrebbero portato il senzatetto ad aggredire Alberto Faravelli, anche se le forze dell’ordine sospettano possa trattarsi di una rapina terminata male.
Stando alle prime ricostruzioni, sembra che il 46enne abbia violentemente aggredito Faravelli con un corpo contundente. Il corpo del portiere di notte, ricoperto di sangue, è stato notato da un passante, che lo ha visto riverso a terra davanti alla reception e ha dato l’allarme.
Pare che il 46enne fosse arrivato all’hotel Londra da un giorno, dopo essere giunto ad Alessandria in treno. Il sospettato avrebbe ammesso di aver colpito Faravelli, che da queste parti era un volto piuttosto noto.
Il quotidiano La Stampa ha infatti ricostruito tutta la storia del portiere di notte barbaramente assassinato. Da bambino, infatti, Alberto Faravelli è stato un aspirante musicista che aveva raggiunto anche una certa fama in tv.
Albertino, il piccolo musicista che arrivò in tv con Mike
Suo zio era il Maestro Remo Panario, che oltre ad avere una bottega da barbiere aveva la passione dell’insegnare musica alle giovani generazioni. Lanciò alcuni giovani musicisti – tra cui Donatello – e puntò moltissimo anche sul suo nipotino, che cominciò ad incidere dischi con il nomignolo di Albertino.
Oltre a L’evaso e Il divo, le sue canzoni più famose, c’è una partecipazione allo Zecchino d’Oro e soprattutto alla Fiera dei Sogni, il gioco a quiz condotto da Mike Bongiorno sulla Rai. Albertino riesce anche a vincere e grazie a quel successo corona il sogno di andare a Disneyland assieme al suo papà.
Tuttavia, quella che sembrava una carriera avviata nella musica e nello spettacolo non si concretizzò mai. Alberto Faravelli ha suonato spesso sulle navi da crociera: quando qualcuno lo riconosceva e gli chiedeva qualche brano dei suoi, lui declinava.
Preferiva suonare le canzoni di Albertino quando era in famiglia, specialmente con sua sorella Antonella, che suona il basso in una band. Aveva poi deciso di lavorare come portiere di notte perché la pensione da 700 euro era troppo bassa: in questo modo sperava di rimpinguare per passare una vecchiaia senza problemi.
Purtroppo il destino ha voluto che la sua strada si incrociasse con quella di un uomo che lo ha assassinato così brutalmente, apparentemente senza alcun motivo. Il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, ha precisato che in questo momento “non esiste un movente ragionevole” che spieghi l’assassinio. Tutto ciò che si sa è che il 46enne era sceso più volte per chiedere da bere.