Da anni i Call Center riempono chiunque abbia un’utenza telefonica di chiamate indesiderate, ma dal primo luglio non sarà più così.
Nel 2011 il governo ha approvato una legge che tutelava i cittadini italiani dalle chiamate indesiderate dei call center ai numeri fissi. Ben presto quella misura a tutela dei cittadini è stata inutile, visto che la telefonia fissa è diventata opzionale per tutti. La diffusione estesa dei cellulari, infatti, ha portato ad un graduale ed inesorabile abbandono della linea fissa e delle chiamate casalinghe.
Di fatto il problema delle chiamate illecite di telemarketing si è spostato dai numeri di telefonia fissa a quelli di telefonia mobile. Nell’ultima riunione del Mise si è discusso proprio di questo e si è giunti ad un accordo che ha lo scopo di tutelare i cittadini italiani dalle telefonate moleste che arrivano dall’Italia e dall’Albania. Tuttavia pare che saranno ancora permesse le telefonate dall’estero se provengono dalla Gran Bretagna e dall’Europa dell’Est.
Insomma a partire dal 27 luglio verrà attuato uno scudo che impedirà ai call center di molestare i cittadini con chiamare per la vendita di prodotti. La misura prevede lo stop per i call center presenti sul suolo nazionale e per quelli presenti in Albania. Molte aziende, infatti, in questi anni hanno spostato la loro attività proprio nel Paese Balcanico. Per questo il garante della privacy italiano e quello di Tirana hanno stretto un accordo di collaborazione nel 2015 al fine di indagare sull’attività dei call center italiani in Albania.
Call Center, la misura non protegge dalle chiamate provenienti dall’estero
Una volta attuata la misura permetterà di bloccare tutte le chiamate provenienti da Italia e Albania, ma il problema sarà solo parzialmente risolto. In questi anni, infatti, i call center sono stati spostati anche in altre zone d’Europa, come la Gran Bretagna, Malta, e l’Est Europa. In questi casi, dunque, le chiamate continueranno a giungere. Probabile, dunque, che senza un’estensione al resto d’Europa, i call center si organizzeranno in modo tale da poter continuare ad operare aggirando i vincoli.
A tal proposito il garante della privacy ha fatto presente che per bloccare le chiamate dall’estero sarà necessaria la collaborazione delle autorità dei Paesi in cui si trovano i call center. Queste dovranno fornire i registri in possesso delle compagnie che operano sul loro suolo per permettere il blocco delle chiamate indesiderate. La lotta è aperta, ma la soluzione al problema dell’assillo dei consumatori è ancora lontana. Un primo passo è stato comunque compiuto e dato che la maggior parte degli operatori era dislocato nei due Paesi su cui agirà il blocco, l’estate dei consumatori dovrebbe essere più tranquilla.