Un gruppo di scienziati sta provando a mettersi in contatto con gli alieni inviando messaggi nello spazio: forse l’umanità non vivrà abbastanza per conoscere la loro risposta.
Un gruppo di esperti in materia stanno lavorando al progetto chiamato Beacon in the Galaxy (BITG), nato per inviare informazioni sul nostro mondo e sulla nostra cultura a forme di vita extraterrestri che potrebbero essere interessate ad avere contatti con gli umani.
Il piano è di mandare il messaggio in un cluster di stelle della Via Lattea, che si trova all’incirca tra i 6.500 e i 19.000 anni luce dalla Terra. Il team spera che gli alieni ricevano il messaggio e che rispondano, svelando finalmente la domanda alla più grande delle domande: siamo davvero soli in questo universo?
Secondo quanto riportato dal ‘The Sun’, il lato negativo dell’esperimento è che la razza umana non sopravvivrà abbastanza a lungo da ricevere una risposta. Di ciò è convinto Jonathan Jiang, co-autore dello studio e scienziato principale del Jet Propulsion Laboratory della NASA.
Durante un’intervista per ‘Fox13’ ha dichiarato: “Il più grande pericolo è la tendenza degli esseri umani ad autodistruggersi. Al momento ci sono troppi problemi con l’umanità, e Stephen Hawking ha già messo in dubbio che gli umani riescano a sopravvivere un altro millennio”.
Jiang ha inoltre spiegato che le missioni pioneristiche della NASA nel 1970, che si sono concentrate sull’esplorazione dello spazio, avevano come scopo anche quello di mettersi in contatto con altre potenziali civiltà aliene. La navicella usata per queste missioni aveva un messaggio -scritto su una placca d’oro- avvitato sul corpo principale del mezzo.
Sono stati fatti anche altri tentativi di comunicazione con altre forme di vita, attraverso i telescopi. Nel 1974 è stato mandato un segnale nello spazio tramite l’Arecibo Radio Telescope di Puerto Rico, indirizzato verso un cluster di stelle a 25mila anni luce di distanza.
Successivamente, nel 1999 e nel 2003, sono stati mandati nello spazio i Evpatoria Transmission Messages, che contenevano anche in invito per altre forme di vita, a rispondere al messaggio. Il prossimo messaggio potrebbe contenere forme codificate delle più grandi opere d’arte, o immagini naturalistiche della Terra.
Potrebbe anche contenere una mappa del nostro sistema solare, con un indicazione per trovare la Terra, o condividere informazioni sul nostro sistema numerico. Tuttavia una risposta potrebbe arrivare tra decine di migliaia di anni a causa dell’enorme distanza tra le galassie.
Il team del progetto BITG pone le loro speranze nelle generazioni future, che potrebbero essere ispirate dal loro lavoro e continuarlo mettendo da parte ogni differenza, concentrandosi soltanto sulla ricerca di vite aliene. I protagonisti del progetto hanno scritto nel loro studio: “L‘umanità ha un’avvincente storia da condividere e il desiderio di conoscerne altre – adesso abbiamo i mezzi per farlo”.
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