Una storia cominciata nel 1989, con coraggio e passione, che ora è destinata a terminare.
Stiamo parlando di TeleJato, l’emittente siciliana diventata famosa per le tantissime notizie, inchieste e reportage dove venivano fatti emergere tutti i lati più oscuri e i crimini della mafia.
In questi 33 anni Pino Maniaci e tutto lo staff di TeleJato hanno dovuto fare i conti con minacce di ogni tipo, tra cui anche tentativi di mettere a tacere l’emittente. Di certo, Maniaci non poteva immaginare di dover chiudere la sua creatura a causa della burocrazia.
Eppure è proprio questa la fine che è stata riservata alla piccola emittente televisiva, che ha fatto molto parlare di sé nel territorio compreso tra Partinico e Corleone (e non solo). TeleJato, per farla breve, non è stata ammessa nella graduatoria del nuovo digitale terrestre.
Uno scenario che rischiava di verificarsi già dieci anni fa, quando l’avvento del digitale terrestre stava per estromettere TeleJato dalle frequenze. All’epoca le proteste dei cittadini e l’intuizione di inserirsi in un consorzio salvarono l’emittente di Pino Maniaci.
Stavolta, però, ogni tentativo è stato vano: TeleJato deve chiudere, come ha rivelato anche lo stesso Maniaci in un post pubblicato sui social. Nelle parole del 69enne, che dirige l’emittente fin dalla nascita della stessa, traspare tutta l’amarezza per questo epilogo.
“Oggi è una giornata dolorosa. Volevo non arrivasse mai questo 5 maggio ma purtroppo eccoci qui – dice Maniaci – Da questo momento in poi il segnale di TeleJato è spento. Stentiamo ancora a crederci ma purtroppo questa è la realtà dei fatti”.
Parlando poi il quotidiano La Stampa, Pino Maniaci spiega cosa è accaduto: “Non c’è riuscita la mafia coi suoi attentati a farci chiudere, non ci sono riusciti pezzi del tribunale di Palermo e ci riesce lo Stato – afferma laconicamente Maniaci – Le nostre frequenze sono state vendute al 5g. In Sicilia ha vinto l’appalto la Rai, in altre regioni Mediaset. Adesso per avere un canale tutto nostro è davvero tutto più difficile”.
Pino Maniaci spiega che per il momento è attiva la trasmissione in streaming sul sito Telejato.it e sui canali social. “Inoltre – aggiunge Maniaci – siamo riusciti ad avere su Tvm alcune finestre per i telegiornali che vanno in onda alle 14 alle 15, dalle 20.30 alle 21.30 e da mezzanotte all’una. Ho promesso alla responsabile delle televisione di fare un telegiornale più soft per evitare di allungare la sfilza di oltre 380 querele che mi sono preso in questi anni”.
Eppure la battaglia di Maniaci non sembra finita qui. Servono 40.000 euro per aprire un canale: per questo è stata aperta una sottoscrizione, ma non basta. “In questi giorni, in queste settimane continueremo a lottare perché non vogliamo sparire”, ha concluso Maniaci.
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