Ricordate l’iconica pubblicità degli anni ’80 delle Pizzette Catarì, con protagonista Giorgio Bracardi? Un tuffo indietro nel passato nella vita del comico, dei suoi tormentoni e di quella pubblicità che fece la storia (e che ci fa venire una “nostalgia canaglia”)
“Pizzettine Catarì, qual è il vostro segreto? Se ho fame, me la fate passare, se non ho fame, me la fate venire”: ricordate questo slogan, urlato in TV, che partiva da un momento all’altro sul piccolo schermo in casa vostra?
Beh, sarebbe impossibile dimenticarlo: stiamo parlando dell’iconica pubblicità anni ’80 delle Pizzette Catarì, quelle del “Ora v’ho capito” urlato da Giorgio Bracardi.
Il celebre comico, che proprio ieri spegneva 89 candeline, continua a essere un personaggio indimenticabile della TV italiana che, a dispetto dell’età, continua ad avere un’energia da fare invidia.
Fino a pochi mesi fa, infatti, il comico ha continuato a intrattenere con i suoi spettacoli in Italia, segno di una forza che non ha intenzione di arrestarsi.
Ma ricordate i momenti più iconici della sua carriera, fra i quali il programma Alto Gradimento per cui è ancora in causa con Renzo Arbore?
Comico, sì, ma anche attore e cantautore, Giorgio Bracardi nella sua vita è stato indubbiamente un personaggio camaleontico, che ha spaziato dalla musica alla recitazione.
Suoi tantissimi personaggi che, tornandoci in mente, ci faranno venire tantissima nostalgia, come Scarpantibus ovvero “l’uccellaccio del Nicaragua”, Ermanno Catenacci, il gerarca fascista esaltato del “e giù manganellàtte”, il sempiternamente depresso responsabile Rai, il Dottor Marsala con lo slogan “Salute, come va? Io… dei dolori, dei dolori…” o il bizzarro farmacista Onorato Spadone che per il mal di testa dei suoi pazienti rispondeva: “E allora io le do una purga!”.
Cult, questi, che hanno segnato letteralmente la storia della televisione italiana, come fece la storia l’iconica pubblicità anni ’80 a cui diede il volto, quella delle Pizzette Catarì.
Quell’ “Ora v’ho capito” finale che risuonava nelle nostre televisioni farà tornare alla mente ricordi indelebili.
Fra i personaggi indimenticabili quello del Prof. Aurelio Marcellini, che incarnava il prototipo del monarchico conservatore che si contrapponeva a Nanni Loy, ai tempi conduttore del format Rai in onda la domenica Tutti insieme compatibilmente, momento in cui coniò lo slogan cult del “Chettefrega? Chettefrega?”.
Qui lo ricordiamo in quei panni con una giovanissima Lory Del Santo:
Conduce, nel 1989, il programma di Rai 2 Chiappala Chiappala. Impossibile dimenticare il “Perché non sei venuta?”:
Qualche anno dopo, nel 1995, inizia la sua collaborazione con Striscia la Notizia nei panni del portavoce di Silvio Berlusconi “Lucio Smentisco”:
Torna in Tv nel 2001 nel programma Stracult di Marco Giusti in onda su Rai 2.
Ricordando la carriera di Giorgio Bracardi e i suoi anni di maggior successo impossibile non menzionare il format radiofonico Alto Gradimento, ideato da lui, Gianni Boncompagni, Mario Marenco e Renzo Arbore.
Ed è proprio con quest’ultimo che, come vedremo a breve, si aprirà una diatriba legale non indifferente proprio sul programma radiofonico.
Un’icona degli anni ’70, Alto Gradimento, che nel corso delle sue puntate metteva in scena sketch di ogni tipo, incursioni musicali ed exploit di non sense che resero questo format uno dei più amati dagli italiani.
La struttura, di solito, era la seguente: i personaggi, tutti inventati da Bracardi e Marenco, improvvisavano sulla base di un canovaccio con i conduttori, che lasciavano spazio e facevano da spalla ai comici e alla loro verve. Un vero e proprio inno all’improvvisazione.
Fra i personaggi più iconici ricordiamo quello del Ragionier Affastellati, lo stesso del Perché non sei venuta, bing!, Lo strillone di Mario Marenco, i già citati Scarpantibus e Onorato Spadone e tantissimi altri.
Ed è proprio in merito a questo programma che Bracardi, in una lunga intervista aperta rilasciata a maggio dello scorso anno a Il Fatto Quotidiano, ha svelato di essere in causa con Renzo Arbore.
Dopo una parentesi di forte successo in Spagna, racconta Bracardi nell’intervista, fa ritorno in Italia proprio per Alto Gradimento.
E’ il periodo della Dolce Vita, e il programma radiofonico zoppica un po’ con gli ascolti. Serve dunque una novità e, proprio in quel periodo, Bracardi aveva ideato l’uccellaccio Scarpantibus, che diventa, in Italia, subito un successo:
“Da lì mi hanno coinvolto tutti i giorni fino a quando per le telefonate dei ragazzini, sono saltati i centralini della radio”, racconta al Il Fatto.
Ed è proprio per la mancanza di riconoscimenti che il comico è ancora in causa con Renzo Arbore:
“Non mi riconosce i giusti meriti per la trasmissione, anche economici”.
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