Tragica notizia nel mondo del basket: Andrea Sciarrini è morto a 40 anni dopo un malore improvviso, lascia moglie e due figlie.
La vita di Andrea Sciarrini, icona del basket marchigiano, si è spenta improvvisamente la notte di sabato. In passato si era fermato due anni a causa di un problema di circolatori, ma da qualche tempo il ragazzo era diventato allenatore delle giovani del Marotta, squadra di promozione in cui era il giocatore di riferimento. Sabato aveva giocato l’ultimo match, l’ennesima prova maiuscola della sua carriera grazie alla quale aveva trascinato i suoi alla vittoria contro l’Urbania.
La grande prestazione offerta faceva pensare che fosse in ottime condizioni fisiche, anche perché sul parquet non aveva dato alcun segno di problemi fisici. Dopo l’incontro Andrea era tornato a casa senza che ci fosse un segnale che indicasse ciò che gli stava per capitare e poco dopo il rientro si era coricato a letto.
Nel frattempo la donna ha chiamato il pronto soccorso e ha richiesto l’intervento immediato di un’ambulanza. Purtroppo, però, quando i paramedici sono giunti nella loro abitazione non hanno potuto fare altroche dichiararne il decesso. Il corpo del cestista è stato quindi trasportato all’obitorio di Fano, dove verrà sottoposto ad un’autopsia per capire cosa ne abbia causato l’improvviso decesso e per escludere che si tratti di una patologia genetica.
La notizia, tragica, della morte di Andrea Sciarrini ha colpito nel profondo tutto il movimento cestistico marchigiano. Da giorni si susseguono messaggi di cordoglio da parte di amici, compagni di squadra, avversari e esponenti del mondo del Basket che avevano avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le qualità umane oltre al talento.
Il messaggio più commovente, però, è quello del suocero, il quale appare evidentemente devastato dalla morte del ragazzo: “Sei stato un marito amorevole, un uomo buono, un padre invidiabile, rispettoso e degno di essere per me un altro figlio. T’ho sempre stimato e amato, come le tue figlie. Lasci un vuoto incolmabile in tutti noi. Che tu possa vincere dove sei ora tutti i campionati di basket, noi da quaggiù ti applaudiremo con tutta la nostra forza e il nostro coraggio. Ciao Andrea, papà delle nostre gioie”.
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