Tra qualche giorno verrà messa all’asta una figurina rarissima di Roberto Baggio: il suo valore farà la fortuna dei collezionisti.
Il collezionismo è un mondo che vive di regole particolari e che non è adatto a tutti. Spesso, infatti, i pezzi che acquistano valore con il tempo non sono quelli che avevano un valore maggiore in partenza, ma quelli che per qualche ragione assumono un valore storico e sociale. Chiaramente affinché un pezzo da collezione abbia maggiore valore devono essere rispettate determinate condizioni: oltre all’ovvia originalità, anche lo stato di conservazione e la presenza o meno del contenitore originale.
Il prossimo 12 maggio ci sarà un’asta particolare della Bolaffi (famosa casa d’aste), per la prima volta dedicata interamente al mondo delle figurine. Oggi gli album di figurine sono un oggetto desueto, ma fino all’esplosione di internet erano l’unico modo che gli appassionati avevano di conservare e raccogliere immagini e dati sulle loro passioni, i loro sportivi e i loro personaggi animati preferiti.
Più che in altri campi, in quello delle figurine la rarità è un’eccezione e permette al pezzo unico di avere un valore fuori dal comune. Dato che le figurine venivano vendute in bustine e che la chiave del loro commercio era l’acquisto in massa al fine di completare l’album, delle stesse figurine esistevano migliaia di copie ogni anno. Basti pensare che sui doppioni c’era un vero e proprio “mercato sotterraneo” con i ragazzini che le barattavano in cambio di quella che gli serviva, o ci giocavano per vincerle all’amico o al compagno di classe.
Per acquistare valore, dunque, si deve trattare di figurine di un’edizione particolare, che riguardano un personaggio iconico (di valore maggiore se non è più in attività o se è defunto), in un momento particolare della sua carriera. Ad aggiungere ulteriore valore c’è l’errore di stampa, specie se corretto in corso d’opera e con poche copie a testimoniarlo.
Questo è il caso della figurina di Roberto Baggio in coppia con Paolo Monelli risalente a quando il “Divin Codino” indossava la maglia della Fiorentina. La figurina, edita da Edis, riportava i nomi invertiti dei due calciatori. Una di queste verrà venduta il prossimo 12 maggio con una base d’asta di 1000 euro.
Un caso iconico, ma che è meno conosciuto dagli appassionati di quello riguardante la figurina di Sergio Volpi e Paolo Poggi della Topps. I due stickers erano talmente difficili da trovare da aver generato una serie di leggende metropolitane. Una delle più diffuse era quella secondo cui furono stampate di proposito con una tiratura limitata di solo 100 esemplari. Qualunque fosse la verità, i collezionisti degli anni ’90 si dannarono l’anima pur di trovarne una, in molti casi senza mai riuscirci. Chissà oggi quale valore avrebbero all’asta.
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