Al concertone del Primo Maggio l’ironia di Lundini travolge tutti e lo fa sul tema più delicato del momento: la guerra
Sul tema più caldo del momento solo un’artista come Valerio Lundini poteva trovare il modo più giusto per ironizzarci su.
Il comico romano nello storico evento musicale a Piazza San Giovanni ha anche performato un brano, a quanto pare, galeotto.
Sentendo le note del buon Lundini, infatti, Putin avrebbe deciso di interrompere la guerra. E lo ripetiamo, unicamente grazie a lui e alla band I VazzaNikki.
Un gag breve ma che di certo si è fatta notare.
La telefonata fra Putin e Valerio Lundini: “Basta guerra”
Sul palco dello storico “Concertone” del primo maggio fra gli ospiti non poteva mancate Valerio Lundini, comico e conduttore dell’oramai fortunatissimo programma Una pezza di Lundini.
Il comico ha improvvisato una chiamata con Putin il quale ha annunciato la fine della guerra dopo aver ascoltato il brano La guerra è brutta accompagnato dalle note dei I VazzaNikki.
Mentre suonavano tutto è stato interrotto da questa misteriosa chiamata nientepopodimeno da un uomo che si è presentato come presidente della federazione russa affermando di voler porre fine al conflitto in Ucraina.
Il motivo di questa epifania? Dopo aver ascoltato la canzone La guerra è brutta non ha potuto farne a meno.
“Scusate sto chiamando dalla federazione russa, sono il presidente, è importante, è una buona notizia – si sente dire in russo mentre viene tradotto, in contemporanea, quanto detto -. Suppongo che la canzone che cantavate fosse indirizzata a me. Ho sentito le vostre parole e i vostri concetti molto originali. Grazie a voi ho deciso di smetterla con la guerra”.
Altrettanto ironica la conclusione, con Lundini che esulta per essere riuscito a fermare la guerra:
“Solo la musica ci può salvare dall’imminente scoppio di un conflitto mondiale. Ce l’abbiamo fatta, grazie alla nostra canzone, evviva la pace, abbasso la guerra, restate a casa”.
Il concertone tutto, ad ogni modo, era basato sullo slogan della pace, dopo due anni di fermo dovuti al Covid.
Tantissimi gli ospiti d’onore e gli artisti che si sono esibiti, ma fra i grandi assenti un ingombrante Fedez, che lo scorso anno lanciò un’accusa pubblica alla Rai per essere stato censurato.