In merito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo e al conflitto in corso si è parlato molto anche dei cosiddetti ‘foreign fighters’, ovvero i combattenti provenienti da altri Paesi che hanno scelto di schierarsi con l’una o con l’altra fazione.
Tra questi ci sono anche diversi italiani, alcuni molto noti, come ad esempio Edy Ongaro, il 46enne originario della provincia di Venezia morto in Ucraina mentre combatteva al fianco dei separatisti filorussi nel Donbass. Dall’altra parte, invece, c’è Giulia Schiff, 23enne pilota dell’Aeronautica italiana, espulsa nel 2019 dall’esercito dopo le accuse di nonnismo nei suoi confronti.
Proprio in questi ultimi giorni è arrivata la notizia di undici combattenti di nazionalità italiana deceduti mentre partecipavano ad operazioni militari in Ucraina contro l’esercito russo.
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera e poi rilanciato anche da molte altre testate, sarebbe stato il Cremlino ad informare il governo italiano degli 11 italiani morti, precisando che in tutto sarebbero all’incirca una sessantina i nostri connazionali che sarebbero partiti alla volta dell’Ucraina per combattere al fianco delle forze locali.
Di questi 60 circa, una decina – sempre secondo Mosca – avrebbero fatto rientro in Italia, mentre tutti gli altri si troverebbero ancora in Ucraina a combattere al fianco dell’esercito di Kiev e di diverse migliaia di cittadini stranieri.
Il Cremlino non ha fornito alcuna indicazione sulle generalità di questi presunti 11 italiani morti in Ucraina, né tantomeno i luoghi in cui avrebbero perso la vita.
Sempre stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, pare che Palazzo Chigi abbia forti dubbi sull’attendibilità di questa notizia, anche perché finora al Ministero della Difesa non risultavano riscontri su questi foreign fighters italiani nelle zone del conflitto.
L’intelligence italiana, sentita dall’ANSA, avrebbe già specificato che l’informazione del Cremlino non sarebbe corretta e che sono in corso delle verifiche. Al momento l’unico combattente italiano di cui lo Stato italiano conferma il decesso è proprio Edy Ongaro.
Sempre nella nota inviata a Palazzo Chigi, il Cremlino fa presente che i combattenti italiani potrebbero essere catturati dall’esercito russo, sottolineando che ai mercenari non vengono applicate le norme del diritto umanitario internazionale.
Per farla breve, Mosca non ci gira intorno e fa capire che i foreign fighters italiani eventualmente catturati dai soldati russi difficilmente resterebbero in vita. Probabilmente con questo avvertimento l’intenzione della Russia è anche quello di creare più timori possibili nei Paesi europei, come riferiscono anche fonti della Farnesina al Corriere della Sera.
Circa un mese fa l’Antiterrorismo italiano aveva parlato di 17 combattenti italiani in Ucraina, di cui nove schierati con le forze del presidente Volodymyr Zelensky e altri otto invece dalla parte di Vladimir Putin.
Sta di fatto che difficilmente quella russa può essere bollata come fake news: d’altronde non si hanno più notizie di tre mercenari italiani impegnati a combattere al fianco di Kiev, anche se sulla loro morte non ci sono riscontri. Per effettuare verifiche concrete servirà del tempo.
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