La decisione della città di York nei confronti del principe Andrea fa discutere tutto il mondo, e mentre arriva la controproposta sulla principessa Beatrice, Page Six rivela dei dettagli abbastanza grotteschi del secondogenito della regina Elisabetta
E’ stato unanime il voto dei consiglieri della città di York sulla rimozione del titolo della “Freedom of the city of York” del principe Andrea.
Un titolo, questo, dal forte valore simbolico e onorifico che il principe Andrea ottenne nel 1987 in occasione del suo matrimonio.
Un’altra batosta al “principe dei vizi”, dopo quella della perdita di quasi tutti i titoli reali a seguito dello scandalo delle violenze sessuali su Virginia Giuffrè.
Il principe Andrea scomunicato da York come duca: “Contamina la città”
Oltre alla rimozione dell’onorificenza della Libertà, il consiglio di York ha ufficialmente richiesto che il principe Andrea rinunci di sua sponte al titolo di duca di York a seguito dell’accordo extragiudiziale avvenuto con Virginia Giuffré negli Stati Uniti.
Un atto, questo, che può avvenire solo attraverso una decisione a maggioranza del Parlamento.
Lo scorso febbraio il secondogenito della regina ha proposto alla Giuffré un accordo confidenziale per l’abbandono del procedimento giudiziale avviato nei suoi confronti per l’accusa di violenza sessuale.
Il gruppo York Liberal Democrats, in maggioranza nel consiglio cittadino, ha sottolineato come il principe fosse stato contattato dalle autorità locali per avvisarlo di quello che sarebbe stato l’oggetto della riunione.
Il consigliere proponente della mozione, il liberaldemocratico Darryl Smalley, ha invocato l’intervento sia del parlamento che della corona per avviare il processo di rimozione del titolo qualora il duca di York non proceda a destituirlo spontaneamente.
“Dopo essere stato privato dei suoi ruoli militari e dei suoi patrocini reali dalla regina” – ha incalzato Smalley – “riteniamo che sia giusto rimuovere tutti i legami che il principe Andrew ha avuto e continua ad avere con la nostra grande città.”
Il consigliere ha poi espresso soddisfazione nel vedere come la mozione sia stata sostenuta da più parti politiche, in quanto “non è più appropriato che il principe Andrea rappresenti York e i suoi residenti”.
L’indipendente Dave Taylor ha poi proposto, qualora il titolo di duca venga effettivamente rimosso, che il titolo reale di duca di York sia conferito alla principessa Beatrice, che avrebbe, a detta del consigliere, ben altre qualità rispetto al padre.
Dalla mania per i porno ai commenti deplorevoli sulla moglie: ancora ombre sul principe Andrea
Nonostante Sua Maestà abbia provato a riabilitare in più occasioni l’immagine del figlio e abbia voluto che l’accompagnasse nell’ingresso a Westminster Abbey in occasione della messa celebrativa del defunto marito, le ombre sul principe Andrea si fanno sempre più grandi.
A riportare alcuni dettagli grotteschi è Page Six che, riprendendo le parole di Tina Brown, ed editrice di Vanity Fair e biografa di Lady D che ha freschissimo di pubblicazione il testo “The Palace Papers”, svela alcuni dettagli sul vizioso principe.
La giornalista è venuta a conoscenza del fatto che il principe Andrea non solo non fosse particolarmente amato dai suoi compagni di classe, ma che fosse particolarmente noto per le sue battute oscene e sempre fuori luogo.
Come se non bastasse Lee Anneberg, moglie dell’ex ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito, Walter Annenberg, ha dichiarato che quando il principe si recò nella loro tenuta di Palm Spring nel 1993, rimaste “nascosto nella sua camera da letto a guardare porno”.
Considerazioni, queste, che vanno ad aggiungersi ai già noti feticci del principe, come quello degli orsacchiotti vestiti da marinai e ordinati in modo ossessivo sul suo letto.
A gettare ulteriori macchie sul figlio di Sua Maestà le dichiarazioni rilasciate alla Brown da parte di un dirigente dei media americano che, recatosi in visita dell’ex moglie di Andrea, Sarah Ferguson, rimase scioccato quando Andrea, entrando nella sala mentre stavano pranzando, esordì dicendo: “Cosa stai facendo con questa vacca grassa?”.
Il dirigente rimase a dir poco sbalordito dall’atteggiamento sadico di lui, commentando poi come il loro rapporto, rimasto stretto anche dopo il divorzio, abbia i tratti di un patto di sopravvivenza: lei non lo ha abbandonato né infangato dopo le accuse di abusi e lui interviene quando lei finisce in qualche guaio economico.