L’invasione russa dell’Ucraina sta portando a decisioni drastiche da parte del governo di Kiev, che vuole chiudere ogni ponte con Mosca anche sul piano storico.
Se da una parte il sedicente obiettivo di Vladimir Putin è quello di ‘denazificare’ l’Ucraina, dall’altro il governo ucraino è fortemente intenzionato a cancellare ogni traccia della Russia dal proprio suolo.
A pagare dazio in questi giorni è stata la statua posta all’Arco dell’Amicizia dei popoli, situata proprio nella capitale ucraina ed eretta nel 1982 per simboleggiare la fratellanza tra la popolazione russa e quella ucraina.
Una decisione, quella presa dall’Amministrazione comunale di Kiev, che è diretta conseguenza “delle uccisioni brutali e del desiderio di distruggere il nostro Stato”: sono queste le parole pronunciate dal primo cittadino di Kiev, Vitali Klitschko.
Sempre Vitali Klitschko ha poi affermato che non avverrà alcuna rimozione dell’arco in titanio, che resterà nello stesso posto: tuttavia, il governo di Kiev ha deciso di cambiargli il nome, ribattezzandolo Arco della libertà del popolo ucraino.
La statua in bronzo, alta all’incirca otto metri, raffigurava due uomini che reggevano un emblema sovietico dove spiccano la falce e il martello. Erano state le autorità sovietiche, nel 1982, a donare all’Ucraina la statua come gesto di fratellanza. Da quel momento in poi la statua era diventata uno dei simboli della capitale ucraina.
Già qualche anno fa era comparso sulla statua un adesivo in forma di crepa che andava a simboleggiare la frattura ormai sempre più crescente tra Kiev e Mosca e il sostegno ai prigionieri politici detenuti in Russia.
Stando a quanto affermato dal sindaco della capitale, l’arco sarà ridipinto con i colori dell’Ucraina, giallo e azzurro. Molte persone hanno deciso di assistere alla demolizione della statua dell’Amicizia: il gesto del governo di Kiev è stato salutato con grande soddisfazione dalla popolazione. “Dovevamo farlo già nel 1991”, le parole di un cittadino ucraino riportate dall’ANSA.
“Qualunque altro monumento sarà meglio di questo – dice sempre all’ANSA un interprete di 35 anni, Alex – Potremmo dedicarlo ai nostri soldati, al nostro grande poeta Taras Shevchenko, o all’amicizia tra l’Ucraina e l’Europa, e con tutti gli altri Paesi che adesso ci stanno aiutando”.
Assieme ad essa, l’obiettivo di Kiev è quello di cancellare ogni traccia della Russia anche dal resto della città. Ad esempio verrà tolto il nome Moskva Street, che diventerà una strada dedicata ai martiri della Resistenza Ucraina contro l’invasore russo.
Il comune di Kiev intende inoltre smantellare altri 60 monumenti legati all’Unione Sovietica e alla Russia, come ha confermato lo stesso sindaco Klitschko sul suo canale Telegram.
Il piano di ‘decomunistizzazione’, avviato già da qualche anno in Ucraina, sta avendo un’accelerata in seguito alla guerra. Sono circa 460 le strade e le testimonianze che il governo di Kiev vuole rinominare, in modo tale da cancellare ogni memoria dell’invasore russo.
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