Nel giorno dell’anniversario dell’incidente a Černobyl’, quell’incubo torna a essere più vivo che mai, con palesi minacce all’Occidente da parte della televisione russa e missili a bassa quota che sfiorano la centrale nucleare
Sembra quasi una beffa del destino quello che sta accadendo in questi minuti a Zaporizhzhia, dove ha sede la centrale nucleare più grande d’Europa.
A distanza di 36 anni esatti da quel tragico 26 aprile del 1986, quando un guasto al reattore 4 dell’impianto causò il più grave incidente atomico mai avvenuto, due missili lanciati dalla Russia sorvolano pericolosamente la centrale nucleare di Zaporizhzhia, scatenando una reazione immediata da Energoatom.
E nel frattempo dalla tv russa le minacce si fanno sempre più intensive.
Come riportato sia dall’Ansa che da Rai News, due missili da crociera dell’esercito russo hanno sorvolato a bassa quota sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia situata a Enerdogar, nella zona sud-orientale dell’Ucraina.
Una notizia confermata direttamente da Energoatom, l’azienda ucraina incaricata del monitoraggio e della gestione delle centrali nucleari attive ma anche dello stesso disarmo dei reattori superstiti della centrale di Černobyl’.
L’operatore nucleare ha fatto sapere che “Il sorvolo di missili a bassa quota proprio sopra il sito della centrale, dove si trovano sette impianti nucleari, comporta rischi enormi” aggiungendo tramite il CEO di Energoatom, Petro Kotin, che “i missili possono colpire uno o più impianti nucleari, è una minaccia di catastrofe nucleare e radioattiva per tutto il mondo”.
Nella 62esima giornata del conflitto, dunque, il rischio di una guerra nucleare sembra farsi sempre più concreto.
Proprio durante la serata di ieri la tv di Stato russa ha trasmesso delle considerazioni, o meglio minacce, del Vladimir Solovyov, l’uomo incaricato di portare avanti la propaganda del presidente.
Il giornalista russo ha fatto riferimento all’altissima probabilità che il Cremlino utilizzi armi nucleari contro l’Occidente.
“A proposito dell’uso delle armi nucleari, lasciate che vi ricordi l’espressione usata dal nostro comandante in capo supremo: ‘Di cosa abbiamo bisogno in un mondo in cui non c’è la Russia?’ Quindi, se qualcuno pensa che stiamo bluffando, dovrebbe prestare attenzione al comportamento del nostro comandante in capo supremo. Non bluffa mai”
Solovyov, fra l’altro, è uno degli oligarchi russi che, più degli altri, è stato interessato dalle sanzioni occidentali. A Como la Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro la sua enorme villa.
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