Una donna ha cercato di uccidere sua figlia, da poco venuta al mondo, a colpi di coltello. Quando i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione della donna, hanno fatto una scoperta scioccante.
È successo quasi un anno fa, lo scorso Luglio 2021 a Martano, nel Salento. La donna sotto accusa aveva tentato di uccidere la sua stessa bambina, appena nata, con tre colpi di coltello alla gola. Scattato l’allarme, i Carabinieri sono intervenuti facendo irruzione nell’abitazione della donna, perquisendola.
Durante la perquisizione gli agenti hanno fatto una scoperta davvero orripilante e scioccante: sotto il letto della donna hanno ritrovato lo scheletro di un neonato, avvolto in alcuni stracci di cotone; il tutto era legato tutt’attorno con del fil di ferro e chiuso all’interno di una valigia, a sua volta imballata all’interno di due sacchetti di plastica.
All’epoca dei fatti la donna fu arrestata in flagranza di reato e accusata di tentato omicidio; tutt’oggi la donna sta scontando la sua pena agli arresti domiciliari in casa di alcuni parenti. A quasi un anno dall’apertura del caso, il pubblico ministero della Procura di Lecce ha deciso di chiudere l’inchiesta sulla terribile vicenda e viene contestata l’ipotesi di reato di occultamento di cadavere, oltre a quello del tentato omicidio premeditato.
L’inquietante risvolto ritorna alla luce del giorno dopo mesi dalla triste e terribile vicenda: l’inchiesta appena chiusa dal pubblico ministero della Procura di Lecce Alessandro Prontera ha fatto emergere la notizia del ritrovamento, da parte dei Carabinieri, dei resti di questo neonato nascosti all’interno della valigia.
In realtà, secondo quanto riportato dal ‘Quotidiano di Puglia’, ad accorgersi per primo dei resti del corpicino, nascosti agli occhi dei più, è stato il compagno della donna. Il ritrovamento è avvenuto dopo l’arresto della compagna, quando l’uomo è rientrato in casa per la prima volta dopo il dissequestro dell’immobile.
Dato l’inquietante ritrovamento, adesso l’ipotesi di occultamento di cadavere è stata contestata. Il rischio è che a quest’ultima possa essere aggiunta anche l’accusa di infanticidio. Le indagini sono ancora in corso e solo queste potranno stabilire se i resti del povero neonato nascosto sotto il letto sia venuto alla luce vivo oppure morto.
Nel caso in cui le indagini confermino che l’infante è venuto al mondo sano, l’accusa di infanticidio potrebbe sommarsi a quella precedente di occultamento. A decidere del destino giuridico della donna sarà la consulenza del medico-legale Roberto Vaglio e dell’esito della sua autopsia. Tuttavia il medico ha già stabilito che la madre del piccolo cadavere è la stessa donna che ha poi cercato di uccidere un altro dei suoi stessi figli, ovvero la bambina appena nata l’estate scorsa.
Il parere finale del medico dovrebbe giungere a breve e sarà sulla base di questo che il magistrato potrà confermare o contestare l’accusa di infanticidio. Intanto l’accusata, durante l’interrogatorio di garanzia, ha rifiutato di parlare e ha fatto scena muta davanti al gip, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
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