L’utilizzo dell’app americana per il riconoscimento facciale Clearview nella guerra in Ucraina spaventa: quali sono i rischi per i civili?
Da qualche settimana a questa parte, il governo ucraino sta utilizzando l’app Clearview, un’applicazione per il riconoscimento facciale creata in America nel 2017, per identificare i soldati russi caduti in battaglia e informare le famiglie della perdita, oltre che per identificare assassini russi e combattere la disinformazione sistematica dei media e del governo russo. L’utilizzo di questo strumento, concesso dagli USA come ausilio al governo ucraino per la guerra contro la Russia, dovrebbe avere dunque la nobile finalità di informare le famiglie sui danni subiti dall’esercito russo nel conflitto in Ucraina.
Il timore in questo momento è che l’app Clearview possa essere in realtà causa dell’aumento delle fake news sulla guerra e inviare la notizia della morte di un soldato in realtà ancora in vita – per strategia o per errore di sistema – alle famiglie della presunta vittima. In questo modo si cercherebbe di creare malcontento tra i cittadini russi, causando al contempo forte dispiacere a delle persone che piangerebbero il figlio o il fratello morto quando invece questo è ancora in vita.
L’altro grande timore è che Clearview sia stata concessa al governo ucraino per una prova sul campo. Ovvero che l’app sia stata concessa per un beta test sul campo di guerra. Non di rado, infatti, gli scenari di guerra vengono utilizzati come banco di prova per strumentazioni e sistemi di sorveglianza. In questo caso le implicazioni successive alla guerra potrebbero essere inquietanti e l’app utilizzata in violazione dei diritti alla privacy di normali cittadini in contesto di pace.
Già in passato l’Intelligenza Artificiale Clearview ha generato non poche polemiche per aver violato la privacy dei cittadini attingendo a database di foto sul web e per la mancanza di trasparenza sulla finalità di questa raccolta dati. Alcune delle big del mercato tech, come Facebook, Google, Linkedin, YouTube e Twitter hanno intimato all’azienda di smettere di raccogliere foto e immagini dai loro database.
Riguardo all’utilizzo dell’applicazione nella guerra in Ucraina, il direttore esecutivo del Surveillance technology oversight project Fox Cahn ha dichirato: “quando il riconoscimento facciale inevitabilmente identificherà erroneamente i morti, significherà il crepacuore per i vivi”. Più diretto Evan Green, portavoce di Fight for Future, che ha lanciato un’accusa diretta: “sfruttano la crisi in Ucraina per normalizzare l’uso del loro software dannoso e invasivo”.
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