L’utilizzo eccessivo di Smartphone e dispositivi elettronici può essere pericoloso e non solo per gli esseri umani: l’incredibile storia di Amare.
Lungi dal demonizzare il mezzo smartphone, che come qualsiasi altro mezzo non ha connotazioni negative o positive bensì è in potenza entrambe le cose in base all’utilizzo che se ne fa, non si può nascondere tuttavia che i lati negativi possono sorgere e ci sono. Chiunque al giorno d’oggi si in possesso di uno smartphone avrà almeno una volta nel corso di questi anni ecceduto nell’utilizzo, rimanendo prigioniero di internet e delle innumerevoli possibilità di passare il tempo che questo mezzo di comunicazione possiede.
Problematiche, quelle appena descritte, che hanno anche origini al di fuori del media in questione o del dispositivo utilizzato per fruirne, ma che possono indubbiamente verificarsi, specie in soggetti che hanno subito un grosso trauma, o in adolescenti che vivono in maniera drammatica la propria condizione di cambiamento e l’impatto con la società adulta. Parlarne in questo modo, superficialmente, potrebbe creare malintesi e sicuramente l’argomento merita più di un approfondimento per capire gli svantaggi del web e il modo in cui è possibile offrire ai più giovani la consapevolezza di questi rischi.
Di queste tematiche si parla spesso (più o meno bene) ma nessuno avrebbe pensato finora che gli smartphone potessero essere pericolosi anche per un animale. La storia di Amare, gorilla della pianura orientale residente allo zoo di Chicago, dimostra invece che anche i gorilla possono essere attratti dagli smartphone al punto che questa attrazione diventi pericolosa.
Il simpatico e socievole gorilla, infatti, aveva preso l’abitudine di guardare le foto e i video dagli smartphone dei turisti. Amare si prestava spesso anche ai selfie, incuriosito e attratto dalle foto di sé stesso, oltre che da quelle dei visitatori. Tuttavia un giorno, distratto a guardare gli scatti di alcuni turisti, il gorilla non si è accorto che uno degli altri gorilla lo stava attaccando ed è stato colpito mentre era distratto.
Da quel momento i gestori dello zoo hanno creato una zona cuscinetto per impedire ai visitatori di avvicinarsi con lo smartphone in mano e distrarre il gorilla. Annunciando la decisione, il direttore dello zoo, Stephen Ross, ha spiegato: “Siamo sempre più preoccupati dal fatto che troppo del suo tempo venga speso guardando le foto delle persone, preferiamo davvero che trascorra molto più tempo con i suoi compagni di truppa imparando a essere un gorilla”.
Lo stesso direttore dello zoo ha spiegato che la loro scelta non è dissimile da quella presa dai genitori quando invogliano i figli a passare più tempo con gli amici e meno davanti alla televisione. C’è la preoccupazione che il gorilla diventi più interessato all’interazione con il pubblico e con gli smartphone e meno a quella con i suoi simili. Questo potrebbe farlo diventare soggetto ad atti di “bullismo” da parte degli altri gorilla. Per questo Ross fa una richiesta a tutti: “Chiediamo al pubblico di collaborare con i custodi per il benessere futuro e lo sviluppo di Amare in un gorilla adulto”.
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