Nel 2014 la Terra è stata colpita da un “meteorite alieno” che viaggiava da un altro sistema solare.
Lo hanno confermato gli scienziati del Comando spaziale statunitense e di Harvard. Fino ad oggi si credeva che il nostro pianeta fosse stato colpito per la prima volta da una roccia spaziale extrasolare nel 2017: tuttavia, gli ultimi dati della roccia precipitata nel 2014 nell’Oceano Pacifico hanno cambiato le carte in tavola.
Gli scienziati che hanno studiato il caso ritengono che la roccia, esplosa in una palla di fuoco durante l’atterraggio, potrebbe suggerire che questi tipi di rocce siano spesso in ‘visita’ nel nostro sistema solare.
Il 6 aprile lo Space Command ha emesso un promemoria che conferma il lavoro degli astronomi di Harvard Amir Siraj e Abraham Loeb, osservando che la velocità e la traiettoria della meteora suggerivano che la roccia avesse viaggiato sulla Terra da un altro sistema stellare.
“Al 99,99% la meteora del 2014 era di origine interstellare”
I dottori Siraj e Loeb hanno scritto un articolo nel 2019 sostenendo un’origine extrasolare, provvedendo poi a pubblicarlo sul server di pubblicazione scientifica ArXiv. Tuttavia, come riporta anche Vice, i due scienziati non sono mai riusciti a farlo pubblicare in una revisione paritaria, poiché venivano utilizzati i dati del Dipartimento di Difesa.
In seguito alla scoperta di Oumuamua, un grande asteroide che si è scoperto poi essere di origine interstellare, gli esperti hanno iniziato a controllare i dati storici del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) della NASA, che esamina proprio le piccole meteore che potrebbero provenire anche dall’esterno del sistema solare.
Tra le registrazioni, gli esperti hanno trovato una palla di fuoco rilevata vicino a Papua Nuova Guinea l’8 gennaio 2014 che viaggiava ad una velocità insolitamente alta per essere un oggetto proveniente dallo spazio vicino.
I dottori Loeb e Siraj hanno pertanto concluso “con una certezza del 99,999% che la meteora 2014-01-08 fosse di natura interstellare”, anche se ritenevano comunque necessario l’ottenimento di più dati dai sensori CNEOS.
Il promemoria del comando spaziale, firmato da Joel Mozer, il capo scienziato del comando delle operazioni spaziali degli Stati Uniti, ha poi confermato che Oumuamua non è stato il primo visitatore interstellare.
Il promemoria del 1 marzo 2022 suggerisce anche che l’asteroide del 2014 e quello del 2017 non saranno gli ultimi visitatori al di fuori del nostro sistema solare che verranno a farci visita.
Nel documento, i dottori Sirah e Loeb calcolano che la Terra viene colpita da una meteora extrasolare circa una volta ogni decennio: pertanto, stando ai calcoli, ne sono arrivate già 450 milioni da quando esiste il nostro pianeta.
I meteoriti alieni potrebbero portare anche la vita aliena
Gli scienziati ipotizzano inoltre che queste meteore hanno la potenzialità per portare con loro la vita aliena: “Potenzialmente, le meteore interstellari potrebbero fornire la vita da un altro sistema planetario tramite la panspermia”.
Il dottor Loeb ha anche affermato che Oumuamua avrebbe potuto essere una forma di tecnologia aliena, piuttosto che un asteroide extrasolare, ma non viene dato molto credito a questa ipotesi.
Il dottor Siraj ha fatto sapere di voler organizzare una spedizione per vedere se è possibile recuperare qualche frammento del meteorite del 2014. “Sarebbe una grande impresa – le sue parole – la esamineremo in modo estremamente approfondito”.