Il pilota russo quindicenne Artem Severyukhin ha generato scandalo esultando per la vittoria in una gara di kart con il saluto romano.
Un gesto inaccettabile, probabilmente fatto in maniera ingenua e sicuramente con l’incoscienza tipica di un adolescente, è costato il lavoro al pilota quindicenne Artem Severyukin ed ha indignato il mondo intero. Il ragazzo aveva trovato nelle scorse settimane il modo di arginare il divieto di partecipazione alle competizioni internazionali imposto ai piloti russi, ottenendo la licenza di guida dall’ACI e dunque correndo nel campionato europeo di kart come pilota della FIA.
Il video è stato prima messo sulla pagina ufficiale e sui social della Fia Karting, ma in poco tempo, quando le prime segnalazioni di utenti indignati sono apparse a commento del video, è stato rimosso. La rimozione non è stata sufficientemente celere da impedire alla celebrazione di Severyukin di diventare virale e generare il caso sul web e nel mondo delle corse automobilistiche.
Un gesto inaccettabile, si diceva, e decisamente stupido, visto che potrebbe costare al ragazzo la possibilità di competere a livello internazionale. Ovviamente dopo l’esplosione del caso sono arrivate le condanne da parte di tutti gli enti coinvolti in questa competizione. La prima a dissociarsi dal comportamento del pilota russo è stata la scuderia per la quale correva, la quale ha contestualmente annunciato il suo licenziamento: “Ci vergogniamo profondamente per il comportamento del nostro pilota”, si legge nello stato ufficiale della Ward Racing, nel quale poi viene aggiunto che i suoi comportamenti:
“Non rappresentano in alcun modo punti di vista e valori di Ward Racing che, al contrario, condanna con la comunità internazionale l’invasione russa dell’Ucraina ed esprime la propria solidarietà con il suo popolo che soffre a causa di un terrificante attacco ingiustificato”.
La seconda condanna è arrivata dall’ACI, che ha anche aperto un procedimento a carico del pilota russo. Questo servirà a decidere quale misure prendere nei suoi confronti, se sospenderlo dalle competizioni per un periodo o se addirittura sospendergli la licenza privandolo di correre sotto bandiera italiana e dunque di competere a livello internazionale. Anche la FIA ha aperto un’inchiesta sul 15enne e condannato il suo gesto.
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