Durante quest’ultimo mese di conflitti tra la Russia e l’Ucraina sono stati in molti i paesi che hanno condannato le azioni della Russia, mentre altrettanti hanno deciso di astenersi da una presa di posizione nazionale. Fino ad ora la Cina non si è apertamente schierata in favore del nemico pubblico del Cremlino, ma adesso la sua ‘simpatia’, in qualche modo, si fa sentire.
E questo favore è arrivato sotto forma di avvertimento da parte dell’ambasciatore cinese in Russia Zhang Hanhui. Lo scorso 1 Aprile l’ambasciatore ha ricevuto nel suo ufficio di Via Druzhby 6, a Mosca, il collega e ambasciatore italiano Giorgio Starace.
Starace ha stilato un report dell’incontro, che nei giorni scorsi è stato inviato alla nostra Farnesina; ciò che è traspirato dal loro incontro non promette certo serenità. Stando alle parole di Giorgio Starace il collega cinese è stato fin troppo diretto, abbandonando “equilibrismi verbali e toni felpati”.
Zhang Hanhui si sente a casa nel suo palazzo decorato in stile cinese, e come avrebbe fatto in casa, ha parlato francamente al suo ospite, senza troppi giri di parole e riportando quel messaggio che Mosca usa già dal principio del conflitto con il vicino ucraino, “un conflitto provocato dagli Stati Uniti per indebolire Vladimir Putin e distruggere le relazioni tra l’Ue e la Russia”.
Hanhui ha sottolineato come le azioni militari della Russia siano state ‘giustificate’ dal progressivo ma costante allargamento della Nato vero le nazioni dell’est Europa, di fatto, circondando il territorio governato da Valdimir Putin. Inoltre l’ambasciatore ha direttamente condannato l’Occidente, considerandolo colpevole dell’approvvigionamento di armi nella città di Kiev.
“Kiev stava lavorando alla costruzione di missili di gettata di duemila chilometri” sono le parole di Hanhui riproposte nel report di Starace, “E ospitava sul proprio territorio 26 laboratori chimici americani“. Il messaggio pare più che chiaro: la Russia avrebbe avuto la legittima esigenza di difendersi da un nemico più grande: la Nato e, di conseguenza, UE e USA.
Il supporto cinese alla Russia è concreto
Nel documento “non classificato” inviato a Roma, Starace si è molto concentrato sull’opinione del diplomatico cinese in merito alla situazione. Dopo quella palese presa di posizione in difesa delle azioni di Putin, Hanhui ha continuato puntando il dito sull’Europa, secondo lui non solo totalmente incapace di gestire la situazione, ma di gettare letteralmente benzina sul fuoco.
“State attenti. Se volete una Russia pericolosa, sappiate che può esserlo molto” avverte il cinese, che giudica l’UE come priva di autonomia -e lanciando quindi una seconda frecciatina verso gli USA di Biden- e incapace di difendere i propri interessi basilari. Il governo centrale di Pechino invece sembra decisamente pronto a gestire la situazione e Hanhui lo ha dichiarato senza mezzi termini: “Dando armi all’Ucraina voi gettate benzina sul fuoco e poi chiedete aiuto a noi per spegnere questo fuoco. Non è giusto e non è neanche nei nostri interessi. L’Ucraina è molto lontana da noi”.
“La Cina non imporrà mai sanzioni a Mosca” ha continuato, facendo capire le vere intenzioni della Cina. Al governo di Pechino non interessa intervenire, anzi. La spaccatura tra Russia e Europa non farebbe altro che avvicinare Putin alla Cina, stringendo dunque i rapporti da due delle più grandi potenze mondiali.
La Cina prende posizione anche contro USA e UE
“Il nostro pacifismo viene scambiato per debolezza dall’Occidente, mentre siamo una grande potenza economica e anche militare. Non siamo più disposti a tollerare né l’egemonia mondiale americana né le continue ingerenze occidentali nei nostri affari interni. Pretendiamo rispetto. Abbiamo la seconda economia mondiale e un esercito sempre più forte. In soli quattro anni siamo in grado di costruire una flotta grande quanto quella britannica. Non continueremo ad accettare soprusi dall’esterno“.
È chiaro che gli ordini mondiali stanno per essere soverchiati e, stando alle parole dell’ambasciatore cinese, avverrà prima di quanto possiamo immaginare. Quella al quale andiamo incontro sarà una vera e propria divisione in ‘blocchi’: da una parte Russia e Cina, con il benestare di India, Brasile e Sud Africa. Dall’altra gli USA e l’Europa alleata -e le parole di Hanhui fanno intendere come dalla loro visione dei fatti, l’UE sia un mero sottoposto di Biden- vedranno indebolire sempre più la loro economia. Processo che è già in atto, come migliaia di cittadini italiani potranno attestare.