Il Metaverso è la nuova frontiera del web, ma sarà sicura per i bambini? Secondo gli esperti potrebbe essere un luogo favorevole ai predatori sessuali.
Si è parlato a lungo in questi mesi della formazione del Metaverso. Diversi giganti tech stanno cominciando a lavorare sulla propria versione di un universo in tre dimensioni in cui gli utenti potranno interaggire con degli avatar che potrebbero avere qualsiasi forma e aspetto. Da un lato si tratta di una novità che potrebbe cambiare per sempre l’utilizzo del web da parte degli utenti, una vera e propria rivoluzione del modo di intendere la navigazione, ma anche l’approccio con altre persone.
Chiaramente non solo Meta sta esplorando questo futuro. Una delle compagnie più attive in tal proposito è Epic Games, developer di Fortnite e uno dei principali attori del mercato videoludico. In questi mesi la compagnia americana ha stretto accordi con Sony e con Lego per formare la loro idea di Metaverso.
Chiaramente le compagnie che si approcciano a questa visione e la stampa che illustra le loro idee si concentra principalmente sulle caratteristiche, sulle possibilità e sugli aspetti positivi di questa “rivoluzione“. Tuttavia il Metaverso si porterà inevitabilmente dietro anche le problematiche che da sempre affliggono il web. Tra queste sicuramente la più gravosa è il pericolo si adescamento dei più piccoli. Già in passato i social, i videogame massive multiplayer e le chat hanno offerto occasioni ai predatori sessuali di circuire e manipolare i più piccoli. Il timore è che questa nuova frontiera possa rendere più semplice ai malintenzionati l’approccio ai bambini.
A lanciare l’allarme è stato uno studio associato americano, il Roberts Law Group. L’avvertimento è stato condiviso con la stampa dal titolare dello studio, Patrick Roberts, il quale ha evidenziato: “L’interazione immersiva nel Metarverso può rendere più semplice ai malintenzionati persuadere, manipolare e ingannare”. Per il legale il pericolo è massimo per i più piccoli, ancora incapaci di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Una difficoltà che è divenuta ancora più grande da quando c’è la possibilità di creare dei deep fake.
Continuando a spiegare la propria preoccupazione Roberts approfondisce il rischio che comporta per i più piccoli l’interazione nel Metaverso: “I predatori possono incontrare bambini attraverso degli avatar fanciulleschi, guadagnare la loro fiducia e successivamente continuare le interazioni offline. Ciò significa incontri nella vita reale, video chat, chat private dove i bambini potrebbero essere spronati a spogliarsi”.
Il rischio che questo possa accadere è effettivamente concreto e prima che il Metaverso sia popolato le varie compagnie dovranno assicurarsi che vi siano degli strumenti di controllo atti alla protezione dei più piccoli. Chiaramente il problema non è la struttura web in sé ma chi la popola, dunque bisognerà che ci sia un modo per tenere separati i più piccoli dagli utenti adulti.
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