Il Metaverso è la nuova frontiera del web, ma sarà sicura per i bambini? Secondo gli esperti potrebbe essere un luogo favorevole ai predatori sessuali.
Si è parlato a lungo in questi mesi della formazione del Metaverso. Diversi giganti tech stanno cominciando a lavorare sulla propria versione di un universo in tre dimensioni in cui gli utenti potranno interaggire con degli avatar che potrebbero avere qualsiasi forma e aspetto. Da un lato si tratta di una novità che potrebbe cambiare per sempre l’utilizzo del web da parte degli utenti, una vera e propria rivoluzione del modo di intendere la navigazione, ma anche l’approccio con altre persone.
Non è un caso che la prima compagnia ad annunciare i propri piani per la costituzione del Metaverso è stata Meta (Facebook). Essere i primi ad offrire una simile esperienza può offrire enormi vantaggi e permettere alla compagnia di Zuckerberg di fare da pioniere nel nuovo web ed al contempo mantenere quella posizione di leadership nei social media che detiene ormai da più di dieci anni.
Chiaramente non solo Meta sta esplorando questo futuro. Una delle compagnie più attive in tal proposito è Epic Games, developer di Fortnite e uno dei principali attori del mercato videoludico. In questi mesi la compagnia americana ha stretto accordi con Sony e con Lego per formare la loro idea di Metaverso.
Il Metaverso è terreno florido per i predatori sessuali e i pedofili?
Chiaramente le compagnie che si approcciano a questa visione e la stampa che illustra le loro idee si concentra principalmente sulle caratteristiche, sulle possibilità e sugli aspetti positivi di questa “rivoluzione“. Tuttavia il Metaverso si porterà inevitabilmente dietro anche le problematiche che da sempre affliggono il web. Tra queste sicuramente la più gravosa è il pericolo si adescamento dei più piccoli. Già in passato i social, i videogame massive multiplayer e le chat hanno offerto occasioni ai predatori sessuali di circuire e manipolare i più piccoli. Il timore è che questa nuova frontiera possa rendere più semplice ai malintenzionati l’approccio ai bambini.
A lanciare l’allarme è stato uno studio associato americano, il Roberts Law Group. L’avvertimento è stato condiviso con la stampa dal titolare dello studio, Patrick Roberts, il quale ha evidenziato: “L’interazione immersiva nel Metarverso può rendere più semplice ai malintenzionati persuadere, manipolare e ingannare”. Per il legale il pericolo è massimo per i più piccoli, ancora incapaci di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Una difficoltà che è divenuta ancora più grande da quando c’è la possibilità di creare dei deep fake.
Continuando a spiegare la propria preoccupazione Roberts approfondisce il rischio che comporta per i più piccoli l’interazione nel Metaverso: “I predatori possono incontrare bambini attraverso degli avatar fanciulleschi, guadagnare la loro fiducia e successivamente continuare le interazioni offline. Ciò significa incontri nella vita reale, video chat, chat private dove i bambini potrebbero essere spronati a spogliarsi”.
Il rischio che questo possa accadere è effettivamente concreto e prima che il Metaverso sia popolato le varie compagnie dovranno assicurarsi che vi siano degli strumenti di controllo atti alla protezione dei più piccoli. Chiaramente il problema non è la struttura web in sé ma chi la popola, dunque bisognerà che ci sia un modo per tenere separati i più piccoli dagli utenti adulti.