La ricerca della vita oltre al nostro pianeta si sta principalmente concentrando su Marte, tanto che anche Elon Musk avrebbe deciso di costruire una colonia sul Pianeta Rosso, ma un altro pianeta potrebbe essere adatto ad ospitare la vita.
Si tratterebbe di Venere, uno dei pianeti più vicini alla Terra e che potrebbe essere molto più simile al nostro pianeta di quanto non lo sia Marte. Inoltre – come appena detto – occorre considerare che Venere è molto più vicino a noi rispetto a Marte.
Per quanto riguarda le dimensioni e la densità di questo pianeta queste sono molto più simili alla Terra.
Ovviamente ci sono anche dei problemi: nel caso di Venere è il fatto che la sua atmosfera è del tutto tossica e la sua superficie è davvero infernale.
Ad ogni modo la NASA ha deciso di effettuare due missioni, denominate ‘DAVINCI+’ e ‘VERITAS’, entro la fine del decennio al fine di poter raggiungere Venere. Queste due missioni potrebbero far emergere, grazie a immagini e dati, il fatto che una volta Venere era molto simile alla Terra.
In un’intervista rilasciata al tabloid ‘The Sun’ qualche settimana or sono, il dottor James Garvin, principale responsabile e investigatore della missione ‘DAVINCI+’, ha detto: “La ricerca dell’abitabilità fa parte della nostra ricerca nella NASA. Tutti possiamo osare sperare”.
I mezzi che intraprenderanno la missione guidata da Garvin saranno dotata di una serie di telecamere in grado di penetrare l’atmosfera densa di Venere al fine di poter misurare anche il contenuto chimico di quest’ultima. Garvin è comunque entusiasta tanto da poter affermare: “Ci aspettiamo di poter scoprire un nuovo catalogo di elementi chimici”.
Ovviamente il team della missione ‘DAVINCI+’ ammette di non aspettarsi che la sonda possa durare a lungo ma che comunque si riuscirà ad ottenere davvero molto anche solo attraverso una mappatura di Venere dall’alto e anche grazie alla tracciatura della chimica dell’atmosfera.
Garvin ha concluso affermando: “Possiamo raggiungere tutti i nostri obiettivi senza mai toccare il suolo”.
La missione partirà molto probabilmente nel 2029 e attraverserà lo spazio per sei mesi prima di poter arrivare su Venere.
Per quanto riguarda la missione ‘VERITAS’ questa avrà il compito di “cercare vapore acqueo nei pennacchi vulcanici”, come ha spiegato il responsabile Anthony Freeman.
“Se se ne rileva – ha detto Freeman – significa che l’acqua può ancora essere scoperta all’interno del pianeta Venere”. Inoltre il professore è convinto che la verifica di un’attività vulcanica “riscriverebbe la storia del nostro pianeta gemello”.
Quindi oltre a Marte potrebbe esserci anche Venere a poter ospitare la vita sulla sua superficie (sebbene in un futuro remoto, occorre dirlo) ma per saperlo con certezza occorrerà attendere ancora diversi anni.
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