La parabola discendente di Mattia Santori inizia il giorno in cui diventa ufficialmente leader delle Sardine. Viene considerato un giovane, a 34 anni, a causa di quella malsana e disfunzionale narrazione tutta italiana che non lascia in realtà spazio ai giovani – troppo immaturi, piccoli, incapaci – parlando poi ipocritamente di giovani come una realtà da valorizzare, ma mai tutelata.
Insomma, se pensiamo che il sommo Dante ha compiuto il viaggio all’inferno nel “mezzo del cammin della sua a vita”, ovvero a 35 anni, fa sorridere pensare ad un giovane in questi termini. Si il Medioevo è passato, la scienza è progredita, eppure la beffa sembra essere sempre presente.
Tornando al Santori, complice anche la pochissima credibilità che il movimento si è costruita negli anni, anche un commento ingenuo al consiglio comunale di Bologna diventa immediatamente motivo di scherno. Ma è Golia contro Davide e questa volta a vincere è proprio il gigante. Pensare, insomma, di schernire Santori per sentirsi meglio o, addirittura, diversi da lui, denota una cecità di fondo rispetto allo stesso personaggio.
E’ figlio del nostro tempo, dei viaggi low cost in giro per l’Europa, della globalizzazione promossa dalla sinistra occidentale. E’ un giovane scevro dalla politica, da tutti gli “-ismi”, che non sa realmente cosa sia la guerra, non ne ha la percezione né la consapevolezza, a differenza di chi, invece lo attacca. Ma facciamo un passo indietro.
Il Consiglio comunale di Bologna è stato nei giorni scorsi palco di una scena strana, surreale, ma tutto sommato ingenua nelle sue intenzioni. Mattia Santori, leader delle Sardine, nonché consigliere comunale per il PD, ha preso infatti la parola durante il Consiglio per denunciare: “Un fatto increscioso avvenuto lo scorso giovedì, quando due cani scappati al padrone si sono avventati su due oche”, quelle del consigliere Davide Celli.
Ora, per quanto possa far ridere, il messaggio di fondo, in sé e per sé, non sarebbe nemmeno tanto sbagliato. Santori, infatti, stava cercando, partendo da un episodio particolare, di fare un discorso a più ampio respiro sulla gestione ed educazione di un animale da compagnia che ha una sua giustissima valenza. Purtroppo non tutti l’hanno voluto capire.
Il video dell’intervento di Santori, infatti, trasmesso in streaming due giorni fa, è finito sui social, scatenando l’ironia del web e diventando immediatamente virale. Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha voluto dire la sua: “Per cortesia dovete ascoltarlo. La tragica perdita di due pennuti. Due minuti di intervento. Durante la guerra” – scrive Calenda – Questi sono quelli che si erano autonominati ‘eredi dei partigiani'”.
Ma Santori è solo un consigliere comunale, non sta a lui decidere o cambiare le sorti di un conflitto così complesso che perfino lo stesso Calenda con questo intervento decide di appiattire: “Quando ho scelto di intervenire su quel tema sapevo che avrei prestato il fianco ai miei perseguitatori social. Una Sardina che parla di oche è oggettivamente una bella base per fare incetta di like…” – ha spiegato Santori in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della sera’ – “Ma troppe volte mi sono lasciato censurare per la paura di essere criticato da quei tromboni che hanno fatto del cinismo, dell’aggressività e della disinformazione la chiave del proprio successo professionale. Lo rifarei? Assolutamente sì”.
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