Sul presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, abbiamo imparato a conoscere molto in queste settimane di conflitto.
Tuttavia non sono altrettanto noti i membri del suo entourage, come ad esempio Oleksiy Arestovych, 47 anni, nato in Georgia, che ricopre il ruolo di consigliere dell’ufficio presidenziale.
Stando a quanto riportato dai siti ucraini, sembra che Zelensky si affidi quasi completamente ad Arestovych e riponga in lui una fiducia incondizionata: non a caso è proprio lui ad aggiornare ogni sera la popolazione ucraina sull’andamento della guerra.
Il 47enne, oltre che esperto di strategia militare, è anche blogger, attore e opinionista politico, tanto da essere ritenuto una specie di icona in Ucraina.
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica una ventina di giorni fa tramite Skype, Arestovych asseriva con certezza che le forze russe erano ormai in difficoltà e che l’esercito ucraino era riuscito a distruggere un terzo della capacità militare di Mosca, togliendo qualsiasi capacità di combattimento ad un altro terzo.
Per il consigliere di Zelensky il fattore tempo giocherebbe contro la Russia, anche se il prolungamento del conflitto non può che provocare danni anche all’economia e all’industria ucraina.
Quello che in molti non ricordano è che Arestovych lanciò una previsione nel 2019 che si è poi rivelata esatta. L’attuale fidatissimo consigliere del premier ucraino aveva infatti rivelato che la guerra con la Russia sarebbe stata “inevitabile”.
Tre anni fa, in un’intervista, Arestovych affermava che l’eventuale adesione dell’Ucraina alla NATO avrebbe certamente scatenato la reazione di Mosca.
“Molto probabilmente spingerà la Russia a lanciare un’operazione militare su larga scala contro l’Ucraina per degradarci in termini di infrastrutture e devastare tutto il territorio – sosteneva il consigliere di Zelensky già nel 2019 – In questo modo la NATO diventerebbe riluttante ad accettarci”.
Proseguendo nell’intervista, il 47enne affermava che la probabilità di una guerra con la Russia era del 99,9% con l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. “E se non aderiamo alla NATO, ci sarà l’assorbimento da parte della Russia entro 10-12 anni – aggiungeva Arestovych – Dobbiamo fare una scelta”.
Sempre andando avanti nell’intervista, la previsione di Arestovych diventava via via più dettagliata.
Leggendo le sue parole sembra di poter dire che il consigliere del premier ucraino abbia indovinato tutto, sia in termini militari (parla dell’assedio di Kiev, ma anche di un’offensiva dalla Bielorussia e dei raid contro le infrastrutture critiche, oltre ovviamente agli attacchi aerei) che temporali: “Avverrà dopo il 2020 – dice Arestovych – Il 2021 e il 2022 sono gli anni più critici“.
Il passaggio che spaventa di più è quando Arestovych afferma che l’unico modo per l’Ucraina di entrare nella NATO è mettere in ginocchio Mosca. Una prospettiva che non può che aprire scenari apocalittici, dato che difficilmente la Russia sceglierà di arrendersi senza utilizzare le proprie armi atomiche.
Non è certo un caso se lo stesso Vladimir Putin ha già fatto presente che la possibilità di un utilizzo dell’arsenale atomico non è affatto esclusa, e lo stesso hanno tenuto a precisare anche altri membri del governo russo.
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