Un evento davvero insolito si è verificato in un ospedale indiano dove ha visto la luce un bambino con due teste e tre braccia, un evento davvero raro di parapago dicefalico (rara – ribadiamo il termine – condizione in cui due teste sono fianco a fianco su un unico tronco).
Il parto è stato davvero sconvolgente, mettendo paura tra i genitori del bambino e i medici dell’ospedale che mai nella loro vita si sono trovati dinnanzi ad un neonato di questo tipo.
La scioccante nascita è avvenuta in un ospedale di Ratlam nello Stato indiano da Madhya Pradesh.
Come accennavamo, si tratta di una condizione davvero molto rara ed è nota come parapago dicefalico: dei neonati nati in queste condizioni solamente una piccolissima percentuale è sopravvissuta fino all’età adulta.
Questa condizione rarissima vede che i due feti siano uniti in un unico busto e molto spesso avviene che il neonato muoia prima del parto.
I medici hanno commentato che i prossimi giorni saranno essenziali per capire se il neonato avrà bisogno di un intervento chirurgico.
“Al momento non abbiamo pianificato alcun intervento chirurgico” ha spiegato il dottor Lahoti: “Questi casi sono rari e le condizioni dei bambini rimangono incerte, specie nei primissimi giorni”.
La mamma Shaheen è rimasta scioccata dal parto, soprattutto dal momento che si aspettava la nascita di due gemelli. Al momento la donna rimane sotto osservazione all’ospedale di Ratlam, con il neonato che ha preso il nome di Indore.
Al momento le condizioni del neonato sono critiche, ma alcuni medici hanno sottolineato il fatto i rari casi di parapago diacefalico hanno il 60-70% di possibilità di sopravvivere dopo il parto, qualora non muoiano nel ventre materno o entro le 48 ore dal parto.
In India nel 2019 avvenne un parto similare
Secondo alcune statistiche questa rara condizione colpisce un feto su un milione.
In precedenza in India una donna di 23 anni aveva dato alla luce un bambino con due teste e tre braccia nel 2019. All’epoca il padre del neonato aveva espresso la sua disperazione: “Non possiamo credere che nostro figlio abbia due teste”.
Sempre secondo le dichiarazioni del padre la condizione del figlio era stata considerata una punizione divina.