Un responsabile della sicurezza di Facebook ha allertato gli utenti del rischio sicurezza che potrebbe sorgere utilizzando WhatsApp.
La questione sicurezza è una delle maggiormente dibattute in ambito web. I maggiori attori del mercato, da Google a Facebook, fino a TikTok spendono gran parte del loro tempo nel neutralizzare le minacce in cui potrebbero incorrere i propri utenti. Gli aggiornamenti costanti, specie le patch di inizio anno servono proprio a correggere errori e bug che possono permettere agli hacker di fare breccia nel sistema e causare furti o danni agli utenti.
Per quanto riguarda le app di messaggistica istantanea, il problema di sicurezza è strettamente legato al sistema di crittografia dei messaggi e dei dati. Questo sistema è fondamentale per proteggere i dati personali degli utenti e tutto ciò che essi condividono nelle chat con gli amici. Una falla nel sistema di criptazione è quindi un grosso problema per chiunque utilizzi l’app in questione.
WhatsApp ha lavorato a lungo al sistema di protezione dati chiamato “End to End” ed è un filtro per la provacy di cui Meta va molto fiera. In futuro, però, questa protezione potrebbe non essere più sufficiente a proteggere gli utenti, almeno secondo quanto rivelato in un’intervista rilasciata a ‘The Verge‘ dall’ex capo della sicurezza di Facebook Alex Stamos.
WhatsApp non sarà più sicuro per i dati sensibili degli utenti?
Stamos esprime la propria opinione sulla proposta dell’Unione Europea di favorire le piccole app e aziende contro i giganti americani della tecnologia. Per fare questo, infatti, potrebbe essere approvata una legge che obbliga i colossi del web all’interconnessione tra le varie app. In questo modo gli utenti potrebbero scambiare messaggi tra più app, favorendo la diffusione di alternative ai big del settore come WhatsApp e Telegram.
L’ex capo della sicurezza di Facebook, però, avverte che una simile apertura potrebbe rendere inutile il sistema di criptazione e causare grosse problematiche agli utenti. Stamos prova a spiegare il perché una simile scelta porterebbe alla sensibile perdita di sicurezza degli utenti: “Non c’è alcun modo di fare funzionare un sistema di crittografia end-to-end senza permettere a ciascun provider di gestire l’accertamento delle identità…Se l’obiettivo è quello di permettere ad ogni sistema di messaggistica istantanea di trattare allo stesso modo gli utenti l’uno dell’altro, ci troviamo di fronte ad un incubo per la sicurezza e la privacy”.
Stando a quanto detto da Stamos, insomma, permettere il continuo passaggio di dati da un servizio ad un altro faciliterebbe il compito di hacker e intrusi nell’ottenere i dati personali degli utenti, espondendo la loro sicurezza e la loro privacy ad un rischio enorme.