Il sacro Graal potrebbe essere il Metaverso: secondo alcuni studiosi sarà possibile vivere in eterno proprio grazie alla rivoluzione web.
Dobbiamo ancora capire cosa sia esattamente il metaverso e in che modo possa cambiare la nostra vita. Probabilmente ci vorrà ancora del tempo prima che questa innovazione web prenda piede e prima che si possano capire gli effettivi vantaggi e svantaggi della stessa, così come l’effettiva consistenza di questo altro universo. Intanto le compagnia tech che investono sul metaverso si moltiplicano e ampliano concettualmente le possibilità che questa nuova struttura potrà offrire.
Una delle più interessanti è sicuramente quella a cui punta il miliardario russo Dmitry Itskov, con il suo progetto ‘2045 Initiative‘. In una recente intervista concessa al Daily Star, l’imprenditore si è detto sicuro che in futuro potremo ottenere la vita eterna proprio grazie al metaverso. Con l’avanzamento tecnologico, Itskov si dice sicuro che si potrà trasferire il nostro cervello dal vecchio corpo ad uno nuovo.
Il Metaverso sarà la chiave per la vita eterna?
Il miliardario è convinto che entro il 2045, una volta concluse le ricerche necessarie sui corpi si potrà, grazie all’ausilio di internet, trasferire la propria coscienza in un altro corpo. Nel manifesto di ‘2045 Initiative’ si legge infatti: “Le persone potranno prendere indipendentemente la decisione di estendere la propria vita e le possibilità di sviluppo cambiando il proprio corpo una volta che le risorse biologiche saranno esaurite”.
Sul caricamento di copie del proprio cervello sul web stanno lavorando diverse compagnie. L’obiettivo è quello di liberare la mente dai limiti fisici per farla vivere in eterno in uno spazio cibernetico. Tra le aziende che stanno lavorando al raggiungimento di questo obiettivo c’è Neuralink di Elon Musk.
Sull’argomento si è espresso anche il futurista Tom Cheesewright. Quest’ultimo è concorde con Itskov sul fatto che un domani sarà possibile trasferire la coscienza umana in nuovi corpi non biologici, ma è meno ottimista sulle tempistiche che ci vorranno per raggiungere questo obiettivo. A suo avviso, infatti, ci vorrà diverso tempo prima di poter ottenere la “vita eterna” grazie alla tecnologia. Una rivoluzione, dunque, che probabilmente nessuno di quelli in vita adesso riuscirà a vivere in prima persona.