A distanza di qualche giorno dal ritrovamento della busta con all’interno parti di un corpo fatto a pezzi, arriva l’identificazione della vittima, ma non solo: l’assassino ha ufficialmente confessato, ma rimane un elemento di mistero
E’ di Carol Maltesi il corpo ritrovato a pezzi all’interno di una busta nera in Valcamonica, nella zona al confine con il bresciano, precisamente della zona di Borno.
Come abbiamo riportato in questo articolo, i resti umani (quindici, per la precisione) ritrovati da un passante, riportavano una importanze presenza di tatuaggi, considerati dagli investigatori utilissimi ai fini del riconoscimento della vittima.
Le forze dell’ordine avevano infatti deciso di diffondere una loro minuziosa descrizione al fine di poter intercettare qualcuno che, riconoscendoli, avrebbe potuto fornire maggiori informazioni sull’identità della vittima.
E la verità è arrivata.
Come si diceva, si tratta di Carol Maltesi, 25enne di origini olandesi e italiane. Cresciuta a Sesto Calende, provincia di Varese.
Dopo aver frequentato l’istituto tecnico Fiorini indirizzo moda di Busto Arsizio, dove si era diplomata nel 2015, Carol ha avuto, l’anno successivo, un bambino.
Dopo il trasferimento in Italia, precisamente a Sesto Calende, per poi trasferirsi a Milano, dove aveva iniziato a lavorare come commessa per poi decidere di aprire un profilo su OnlyFans, una piattaforma prevalentemente finalizzata a contenuti per adulti.
E sono stati proprio i suoi fan a riconoscere i tatuaggi di Carol, da loro conosciuta con lo pseudonimo virtuale di Carol Maltesi.
I suoi seguaci avevano notato che Carol non si connetteva online da qualche tempo e, quando i militari hanno diffuso i dettagli dei tatuaggi, li hanno riconosciuti.
Alla fine, dopo il ritrovamento dei resti umani e l’identificazione della vittima, è arrivata la confessione dell’omicida.
Si tratta di un uomo di 43 anni originario del milanese dipendente di una banca nel capoluogo lombardo.
L’assassino è un vicino di casa della vittima, con la quale, stando alle sue dichiarazioni, avrebbe intrattenuto una relazione.
Dopo un interrogatorio durato tutta la notte, l’imputato, su cui gravano le accuse di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere è stato sottoposto a un provvedimento di fermo questa mattina alle 04.30 da parte del pm di Brescia Lorena Ghibaudo.
Secondo le dichiarazioni del 43enne, dopo averla uccisa lo scorso gennaio, avrebbe tenuto il corpo in congelatore, per poi farlo a pezzi e buttarlo nel dirupo dove è stato ritrovato lo scorso 21 marzo.
Dalle indagini degli investigatori è anche emerso che l’auto della vittima, sarebbe stata avvistata mentre transitava lo scorso 20 marzo nel territorio di Borno con alla guida un uomo.
Si apprende, inoltre, che l’assassino si era spontaneamente presentato ai Carabinieri per fornire informazioni sul caso.
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