Martedì scorso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto a deputati e senatori d’Italia collegandosi in videoconferenza alla Camera dei deputati.
Un discorso storico per chiedere ancora una volta l’impegno del nostro paese e per sensibilizzarlo in merito al dramma che sta accadendo in terra ucraina, con città rase al suolo.
In particolar modo una città, Mariupol, paragonata nello specifico dal presidente ex comico a Genova.
Queste le parole di Zelensky:
“Le città ucraine vengono distrutte, alcune vengono distrutte del tutto come Mariupol sulla costa del Mar D’Azov dove vivevano circa mezzo milione di persone. Gli stessi abitanti della vostra Genova. A Mariupol non c’è più niente, solo rovine. Immaginate una Genova interamente bruciata dopo 3 settimane di assedio, dopo 3 settimane di bombardamenti e spari che non smettono neanche un minuto. Immaginate la vostra Genova dalla quale scappano le persone a piedi, con le auto, i bus, per arrivare là dove è più sicuro”.
Luca e Paolo, imbarazzo a DiMartedì
La sera del discorso due ex colleghi del presidente ucraino – Luca e Paolo – si sono resi protagonisti di un siparietto discutibile durante uno spazio datogli nel corso del programma condotto da Floris su La7 ‘DiMartedì’.
Un siparietto in cui, tra un gesto apotropaico e l’altro, hanno scherzato sulle parole di Zelensky legate alla loro città, Genova.
“Sì, ci assomiglia, per carità. Lo diciamo anche per il Signor Putin, un pochino ci somiglia. Più La Spezia, anche Alessandria” – hanno detto ridendoci su i due, dinnanzi a diversi sguardi più o meno agghiacciati degli ospiti in studio.
Il siparietto è stato riproposto su Facebook da una fanpage spezzina e tra i commenti gli utenti si sono divisi, fra chi ha sottolineato la scarsa sensibilità (per usare un eufemismo) del duo comico e chi invece ha giustificato i due, derubricando le loro parole come “humor”
E così c’è chi ha fatto un parallelo con lo striscione fatto dagli ultras dell’Hellas Verona qualche settimana fa (esattamente due settimane fa, per la precisione):
Stessa “battuta” degli ultras del Verona con il Napoli ma non vedo tutta questa indignazione a sto giro
C’è chi sottolinea come i due abbiano ecceduto per la presenza di morti sul campo:
Un battuta che ci poteva stare su qualsiasi altro argomento per uno spirito campanilistico.. non in questo caso, perché nel discorso di Zelensky c’era ben poco da ridere e così hanno dimostrato di non aver capito il messaggio e di rispettarlo ancora meno.
Una città praticamente rasa al suolo non mi fa venire alcuna voglia di riderci su..
E chi, infine, sta con loro:
Una battuta quanti discorsi…l’avesse fatta uno spezzino al contrario sarebbe stata la solita cosa…belin se siamo polemici
D’altra parte – per quanto controversa, per quanto anche non apprezzabile sia – è pur sempre satira.