Una malattie del passato potrebbe ripresentarsi prepotente dopo la pandemia da covid-19, ma i medici non hanno ancora capito quanto lontano potrebbe spargersi. Potrebbe presentarsi un aumento mondiale dei casi di tubercolosi, causando l’ennesima crisi al sistema sanitario; secondo gli esperti alcuni pazienti rischierebbero di non essere curati.
A lanciare l’allarme è stata la Dott.ssa Laura Cleghorn, dell’Università di Dundee; il medico ha sottolineato l’urgenza di sviluppare nuovi, efficaci farmaci contro la tubercolosi, che molti credono essere una malattia del passato, ormai non più in circolazione.
Secondo la manager del reparto di ricerca farmacologia per la tubercolosi dell’Università di Dundee, i grandi sforzi fatti nel corso di molti anni erano riusciti a ridurre i casi di tubercolosi nel mondo, ma a causa della recente pandemia tutti questi sforzi potrebbero essere resi vani ed avere un grosso impatto sui progressi ottenuti.
“Questo potrebbe essere principalmente causato dall’accesso ridotto ai centri di diagnostica e cura della tubercolosi” ha dichiarato il medico, “il che aumenterà il numero di pazienti ai quali non verrà diagnosticata l’infezione e, conseguentemente, trasmetteranno il virus nelle loro comunità”.
“Ci vorranno ancora degli anni perché gli effetti della pandemia sulla trasmissione della tubercolosi siano visibili appieno, ma in ogni caso avevamo già bisogno di migliorare i farmaci e i trattamenti per la malattia”. Adesso l’università ha ricevuto una donazione di ben 5 milioni di dollari dalla Bill & Melinda Gates Foundation, per accelerare la ricerca e l’invio di farmaci ai pazienti in attesa.
Nei prossimi tre anni la ricerca si concentrerà principalmente sulla tubercolosi, ma i ricercatori hanno in progetto di occuparsi anche dello sviluppo di nuove terapie contro la malaria e su futuri possibili virus contagiosi. Prima della pandemia da covid, la tubercolosi era la malattia contagiosa più letale al mondo, responsabile di 1.5 milioni di morti solo nel 2020 e una stima di 10 milioni di contagiati all’anno.
Secondo quanto riportato dal ‘The Mirror’, non è la prima volta che l’università di Dundee riceve una donazione dalla fondazione Bill & Melinda Gates, che già tempo addietro avevano finanziato con una piccola somma la ricerca contro la tubercolosi. Adesso gli scienziati stanno lavorando sulle sostanze già indentificate come efficaci per lavorare ad una cura pre-ospedaliera.
L’obbiettivo dei ricercatori è quello di trovare un metodo sicuro, basato sulla somministrazione orale in pillole, che possa accorciare i tempi di cura: al momento ai pazienti affetti da tubercolosi vengono somministrate cure per almeno sei mesi o più, un processo anche molto oneroso per i malati.
La notizia giunge proprio durante la giornata mondiale della tubercolosi, che punta ad aumentare la consapevolezza e la conoscenza della malattia. Il 24 Marzo è stato scelto in onore del giorno in cui, nel lontano 1882, il Dott. Robert Koch annunciò la scoperta del batterio causa della tubercolosi, il che ha permesso di studiare e curare la malattia.
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