Continua a tenere con il fiato sospeso la vicenda del cadavere di una donna ridotto in pezzi e ritrovato lunedì nel bresciano. La donna ad oggi non è stata ancora riconosciuta e non è possibile di fatto risalire a un’identità.
Le indagini sono ancora in corso e, come è stato sottolineato fin dall’inizio, sono “partite da zero” e quindi senza alcuna base da cui prendere l’avvio ma non sono tardate ad arrivare delle ipotesi su chi potesse essere la donna.
Tra le ipotesi è emersa anche quella che il corpo potesse appartenere alla ginecologa Sara Pedri, scomparsa a marzo dello scorso anno da Cles, in Trentino, dopo essere stata per mesi sottoposta a mobbing pesante sul posto di lavoro, che l’avrebbe psicologicamente distrutta.
Ma l’agghiacciante ipotesi è stata ben presto smentita dai fatti concreti.
Se in un primo momento alcuni dettagli potevano essere ricondotti anche alla giovane ginecologa, tra cui il range d’età (tra i 30 e i 50 anni) e l’altezza (160 cm), la presenza di tatuaggi sul corpo della vittima ha smentito chiaramente il fatto che si trattasse di Sara Pedri.
Altre ipotesi sono state avanzate, come ad esempio il fatto che si trattasse di Souad Alloumi, la giovane mamma uccisa dal marito e il cui corpo non è stato mai ritrovato.
Ma anche in questo caso è arrivata in breve tempo la smentita. Infatti la corporatura della donna uccisa e quella di Souad non corrispondono.
Forse si tratta di una donna vittima della criminalità organizzata
L’ipotesi che ora si sta facendo avanti è che il corpo di questa donna possa appartenere a qualche donna proveniente dall’estero e che potrebbe essere stata vittima di una tratta di esseri umani e finita tra le grinfie della criminalità organizzata.
Cosa è certo al momento è che si continua a navigare in acque alte e tutte le ipotesi che si potevano avanzare su persone scomparse di recente sono state smentite dagli elementi riscontrati.
Tutti i dettagli dei tatuaggi del corpo rinvenuto a pezzi a Borno in Valcamonica
Dopo l’individuazione del corpo fatto a pezzi gli investigatori hanno ritenuto utile, ai fini delle indagini, diffondere i dettagli di quest’ultimi con l’obiettivo che, qualcuno, possa riconoscere dai tatuaggi la vittima.
Questi ultimi sono estremamente dettagliati, e potrebbere condurre a una volta investigativa che condurrebbe alla identificazione dell’identità del corpo rinvenuto a pezzzi a Borno in Valcamonica, fra Brescia e Bergamo.
Il corpo, si apprende dal Corriere della Sera, è stato rinvenuto in una scarpata domenica pomeriggio lungo la strada interna di Paline, collocata al confine fra Bergamo e Brescia e precisamente, come si riportava, nella frazione di Borno in Valcamonica.
Un corpo, quello rinvenuto, che è stato sezionato, testualmente, in una “maniera chirurgica” in 15 pezzi, divisi all’interno di quattro sacchi neri dell’immondizia gettati nella scarpata in questione.
Da un’analisi approfondita è emerso che il corpo sia stato sottopposto a una procedura di congelamento, e che il volto riporti segni di sfregiature da fuoco, sebbene, fortunatamente, siano preservati dettagli che potrebbero risultare utili all’identificazione del corpo.
Ed è proprio con quest’ultimo obiettivo che, come si diceva, gli investigatori hanno diffuso la lista dei numerosi tatuaggi rinvenuti sulle parti della vittima, più di una decina, per la precisione.
Vediamo quali sono.
Come riportato, sono identificabili le scritte “Step by Step” sulla caviglia destra, “Wonderlust” sulla parte destra, sempre, ma della clavicola.
Sempre sulla parte destra della schiena la vittima si è fatta tatuare “elegance is the”, e “be brave” sul gomito sinistro.
Sul polso destro, invece, appare la scritta “fly”, e desta particolare attenzione una lettera che è stata incisa sulla pelle più volte: una “V” rovesciata collocata sulla coscia destra, due “VV” rovesciate – possibilmente identificabili come una doppia v – su quella sinistra.
E infine un “te” tatuato sulla mano sinistra. Emergono, da un’osservazione superficiale, altri tatuaggi collocati sulle dita della mano destra, e un disegno maculato sul gluteo destro.
Gli investigatori hanno ipotizzato che ce ne potessero essere altri, che potrebbero essere, si legge, “brutalmente cancellati”.
Quel che è certo è che si tratti di una donna dalla corporatura esile, alta 160 cm per cinquanta chili, con capigliatura scura e le unghie, sia delle mani che dei piedi, curate e colorate di lilla con glitter argentati.
E poi l’appello degli investigatori a chi possa riconoscere qualcuno dei dettagli descritti, invitando gli eventuali a farsi avanti e a contattare i Carabinieri allo 0364322800.