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Interni

“Unisciti alle leggende ucraine”: l’incredibile chiamata alle armi in prima serata a ‘Le Iene’

A Le Iene in onda il servizio sull’arruolamento di Giulia Schiff, la 23enne cacciata dall’aeronautica militare dopo aver denunciato gli atti di nonnismo subiti e che oggi è partita in Ucraina come foreign fighters. Ma la propaganda di arruolamento messa in onda dal programma manifesta dei tratti grotteschi, che emergono nel video trasmesso da Le Iene

Nella puntata di ieri sera 24 marzo de Le Iene, in onda su Italia 1, il servizio che ha destato maggiore scalpore è quello di Giulia Schiff, 23enne italiana che, dopo una breve parentesi decisamente poco positiva nell’aeronautica militare, ha deciso di arruolarsi come foreign fighters in Ucraina.

Un servizio nel quale si entra nel vivo della questione dei volontari delle legioni straniere, ma che scopre anche un lato della propaganda ucraina che svela un lato decisamente grottesco.

La propaganda ucraina per le legioni straniere: i controversi video per arruolare volontari

Su richiesta del programma Giulia ha documentato giorno per giorno il tragitto per arrivare in Ucraina come volontaria per combattere, mostrando le modalità per raggiungere la zona dove si stanno svolgendo i combattimenti e le modalità per entrare.

Attraverso le ambasciate ucraine su territorio italiano non è possibile arruolarsi, ragione per la quale la 23enne ha deciso di contattare un’associazione ucraina italiana per partire.

Da lì un’attivista che gestisce il centro l’ha messa in contatto con chi si trova sul territorio ucraino, fornendo le indicazioni su quali mezzi utilizzare per il suo viaggio.

Una volta giunta in Ucraina Giulia ha ricevuto supporto logistico per arrivare nel centro dove si trovavano gli altri foreign fighters che, come lei, hanno deciso di aderire alla campagna lanciata dall’Ucraina per arruolare volontari.

Ed è proprio questa parte del servizio che mostra un video inquietante realizzato dagli ucraini per svolgere propaganda a loro favore per arruolare volontari per combattere la Russia.

Lo spezzone trasmesso, seppur di pochi secondi, mostra come il messaggio lanciato sia volto a far leva sugli aspetti psicologici di coloro i quali si sentono rifiutati dai loro paesi o dai loro eserciti, come Giulia, e invitando a diventare “eroi” insieme agli altri che stanno combattendo per salvare l’indipendenza dell’Ucraina.

Nel video si vede un bambino correre fra le bandiere di varie nazioni e una voce narrante ed altisonante in sottofondo che dice:

“Hai vissuto troppo a lungo nell’ombra delle vecchie leggende, la ma vera leggenda sta nascendo adesso in Ucraina. Unisciti alle leggende ucraine, diventa un eroe”.

Una propaganda, come qualsiasi propaganda di guerra, gioca sottilmente sul risvolto psicologico per fare una pressione psicologica che manifesta il suo risvolto grottesco.

Senza entrare nel merito della questione né delle parti, ciò che fa discutere sono le modalità con le quali la propaganda da ambo le parti viene portata avanti, una propaganda, in questo caso, che da un risvolto eroico alle azioni di guerra che comportano, sempre e comunque, una perdita di vite umane.

Un aspetto, questo, ulteriormente messo in evidenza quando vengono chieste le motivazioni per le quali Giulia ha deciso di arruolarsi, in ottica di un bene supremo che, di fatto, è difficile da definire in un contesto in cui da ambo le parti ci sono perdite di vite umane.

Online è possibile trovare video come questo, volto ad elogiare il lavoro dell’esercito ucraino, un po’ come la leggenda del fantasma di Kiev diffusa sui social:

A rendere ulteriormente controversa la questione il fatto che, in prima serata, si mostrino video di propaganda volti ad arruolare volontari nell’esercito, in un momento quanto mai complesso e su una materia geopoliticamente controversa come quella della guerra russa ucraina. Una sorta di vera e propria chiamata alle armi trasmessa su Italia 1, insomma.

Martina De Marco

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