Negli ultimi tempi si sono registrati sempre più casi di ictus tra i giovani attorno ai vent’anni di età. Questo ha indotto molti istituti specializzati a divulgare alcune informazioni in merito agli ictus e ai segnali a cui prestare molta attenzione.
Cosa avviene al corpo umano quando c’è un ictus in atto? Semplicemente un ictus viene indotto dal fatto che l’afflusso di sangue si interrompe in una parte del cervello e anche se questo molto spesso è associato agli anziani, purtroppo i casi in aumento tra i giovani hanno allertato gli specialisti.
Gli esperti hanno sottolineato come lo stile di vita che conduciamo può influenzare notevolmente il processo di induzione di un ictus. E, in tal senso, sono da evitare categoricamente l’eccesso di fumo, di alcool e il sovrappeso.
Ovviamente ci sono rischi che sono legati anche all’età, infatti c’è un incremento del rischio di ictus nelle persone sopra i 55 anni di età. E a quanto pare anche la genetica gioca un ruolo molto importante.
Infatti coloro che hanno dei parenti che sono stati colpiti da ictus hanno un rischio maggiore di essere colpiti loro stessi.
Il fatto che i giovani sui vent’anni conducano uno stile di vita sedentario ha fatto in modo che molti vengano colpiti da ictus.
A fronte di questo aumento di ictus tra i giovani il neurologo Brian Eckerle ha riportato sei elementi a cui prestare attenzione e che potrebbero far capire in tempo quando si tratta di un ictus.
Ecco i segnali a cui prestare attenzione
1. L’equilibrio: la perdita di equilibrio, giramenti di testa e le vertigini sono segni di un possibile ictus
2. Gli occhi: il cambiamento della vista in uno o tutti e due gli occhi
3. Il viso: un viso cadente o un sorriso irregolare possono essere segnali preoccupanti
4. Le braccia: se si cade quando si alzano tutte e due le braccia o se si verifica debolezza e intorpidimento delle stesse
5. Il discorso: se le parole sono confuse o si ha difficoltà a parlare
6. Il tempo: è un elemento importantissimo – siate consapevoli che temporeggiare fa particolarmente male. In base a quanto tempo si verificano questi sintomi, il tempo perso equivale a perdita di funzionalità del cervello.
Il dottor Eckerle infine ha spiegato che prima una persona viene trattata più c’è la possibilità che questa viva e si riprenda. Proprio per questa ragione il neurologo ha deciso di divulgare questi importanti elementi a cui prestare attenzione.