Un lavoro tanto filologico quanto intimo ed umano quello realizzato da Edvige Giunta e Mary Anne Trasciatti, che nel loro Talking to the Girls. Intimate and Political Essays on the Triangle Shirtwaist Factory Fire ripercorrono la storia dei lavoratori, e soprattutto delle lavoratrici, che persero la vita nel tragico incendio alla fabbrica Triangle, lo stesso che, con ogni probabilità, diede i “natali” alla Festa Internazionale della Donna
New York, 1911: Dopo aver maturato un’esperienza diretta nelle fabbriche nei panni di operaio, un giovane chiamato Frederick Taylor, animato dalla convinzione che l’organizzazione industriale dovesse porsi come obiettivo primario l’efficientamento massimo della produzione con uno spreco di tempo minimo, conia una dottrina destinata a restare nella storia e che, oggi, conosciamo con il nome di taylorismo.
L’ingegnere originario della Pennsylvania ipotizzò per primo la possibilità che, organizzando scientificamente il lavoro e studiandolo nei minimi dettagli, quest’ultimo potesse essere efficientato al massimo grazie a una figura chiamata manager, e il cui compito sarebbe dovuto essere quello di assegnare a ciascun operaio specifiche mansioni da svolgersi in un tempo prestabilito.
E’ in questa cornice, si potrebbe dire, scientifica, che il sistema di produzione capitalistico inizia un percorso di sola andata verso il suo massimo sviluppo, sulla scorta della consapevolezza che un elemento, su tutti, ne permettesse una crescita incontrollata: la vita umana.
Ed è sempre in quello stesso anno, per quella che sembra un’ironia del destino ma che, in realtà, segue una specifica logica di sviluppo economico indiscriminato, che accadde un evento che, più di tutti, aprì un enorme squarcio sulle condizioni di vita degli operai: l’incendio della “Triangle Waist Company”, una fabbrica di camicie.
Un evento, quest’ultimo, destinato a rimanere alla storia come il peggior disastro accaduto su un posto di lavoro a New York prima dell’undici settembre, e che costò la vita a ben 146 lavoratori e, per lo più, lavoratrici.
146 storie di vita, strappate dall’oblio grazie al prezioso lavoro tanto accademico quanto umano delle due docenti universitarie Edvige Giunta e Mary Anne Trasciatti. Nel loro saggio Talking to the Girls. Intimate and Political Essays on the Triangle Shirtwaist Factory Fire, edito negli Stati Uniti dalla New Village Press, le due autrici si pongono l’ambizioso obiettivo di ricostruzione e analisi dell’incendio che devastò la fabbrica Triangle di New York, andando ad esaminare da un lato la composizione sociale dei dipendenti della fabbrica, dall’altro le loro storie, grazie a un lavoro sinergico con famigliari delle vittime, studiosi, attivisti, artisti, scrittori e insegnanti, in un intreccio narrativo nel quale la totale mancanza di rispetto di qualsivoglia normativa sui luoghi lavoro fa da sfondo alle storie di vita umana di ciascuna delle operaie e degli operai che persero la vita in quel tragico incidente.
18, per l’esattezza, le storie riportate, sviluppate all’interno di un volume che si articola in cinque sezioni differenti: Testimoni, Famiglie, Insegnanti, Movimenti, Monumenti, che contengono al loro interno, come lo stesso sottotitolo del testo vuole porre in evidenza, saggi descritti come ‘intimi’ e ‘politici’.
Quest’ultimo aggettivo, soprattutto, descrive l’intento del volume, ossia quello di dare vita a un’analisi senza precedenti di un evento che rivelò le condizioni in cui le classi sociali coinvolte versavano.
La maggior parte delle vittime, come segnalano le autrici, “erano donne e ragazze, alcune appena quattordicenni, ebree emigrate dall’Europa orientale e italiane emigrate dal Sud, soprattutto la Sicilia”, la maggior parte delle quali si trovavano negli Stati Uniti da circa meno di un anno.
Ci volle un incendio di dimensioni colossali per mettere a nudo ciò che oleava i meccanismi di funzionamento del capitalismo: la vita umana. Non solo in senso figurato, con l’abnegazione totale della propria persona, ma anche fisico.
Ciò che infatti rende l’incendio della Triangle una tragedia tristemente paradigmatica è il fatto che, in quell’occasione come, purtroppo, in altre, la vita venne ceduta nel senso più letterale possibile.
Ma se l’intento accademico di Giunta e Trasciatti è quello di ricostruire, quasi in senso filologico, le dinamiche che ruotavano attorno a quella terribile tragedia e di fornire a quest’ultima una ricostruzione tanto storica quanto sociologica dell’evento, dall’altro vi è quello umano, forse quello primario in assoluto, che si pone il fine ultimo, come specificato dalle due docenti, di “mostrare come queste operaie siano oggi onorate, e come le loro storie abbiano ispirato e persino forgiato vite altrui”, attraverso i racconti e i contributi di tutte le figure che hanno preso parte al lavoro e che hanno posto in evidenza come, quell’evento, funse da spartiacque sia nella loro vita privata che in quella comunitaria, una comunità che, per sua stessa natura, “trascende confini di tempo, spazio, nazionalità, etnia e razza, il genere e la classe.”
Una visione, dunque, tanto interna a chi ne è stato indirettamente coinvolto quando esterna, volta a mostrare come la vita di quei 146 lavoratori e quelle lavoratrici sia stata onorata dal racconto che, scientificamente ed eticamente, Edvige Giunta e Mary Anne Trasciatti hanno voluto portare avanti, a distanza di più di un centenario da quell’evento.
Un evento che è stato destinato a generare un’onda di influenza che continua, ancora oggi, a ispirare iniziative di varia natura. E non è di certo casuale che, nel 2023, il primo monumento eretto ai lavoratori nella storia di New York sarà proprio il Triangle Fire Memorial, il quale sarà inaugurato al sito dell’incendio nel Greenwich Village.
Ma non solo. L’incendio della fabbrica Triangle è legato a doppio filo anche alla storia del movimento femminista italiano. Dall’attribuzione, seppur confusionaria, dell’origine della Giornata delle Donne a questo evento, come ricordato nella canzone 8 marzo del Movimento Femminista Romano, fino ad altre iniziative come rappresentazioni teatrali e di Toponomastica Femminile, con lo scopo di erigere quella tragedia come monito per le generazioni attuali e future, affinché la vita delle lavoratrici della Triangle e tutte le battaglie femministe e per l’uguaglianza sul luogo di lavoro non rimangano, meramente, sulla carta.
Sulle autrici:
Edvige Giunta è nata in Sicilia e vive negli Stati Uniti dal 1984 e si interessa dell’incendio da quando era una giovane femminista in Sicilia. È l’autrice di Writing with an Accent: Contemporary Italian American Women Authors e co-curatrice di diverse antologie, tra cui The Milk of Almonds: Italian American Women Writers on Food and Culture ed Embroidered Stories: Interpreting Women’s Domestic Needlework in the Italian Diaspora. Alla New Jersey City University, dove insegna letteratura e memoir, ha creato il primo corso dedicato all’incendio della Triangle. Edvigegiunta.com
Mary Anne Trasciatti è la presidente della Remember the Triangle Fire Coalition che si occupa della creazione del Triangle Fire Memorial a New York. E’ figlia e nipote di lavoratori tessili. È professore di retorica e direttrice del programma di studi sul lavoro presso la Hofstra University. Ha scritto la prefazione per il libro di memorie della prigione di Elizabeth Gurley Flynn ed è co-editore di Where Are the Workers? Labor’s Stories at Museums and Historic Sites.
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