Sulla principessa Charlene di Monaco se ne sono dette di ogni negli ultimi mesi, prima perché non erano chiare le ragioni che l’avessero tenuta per quasi dieci mesi lontana dal Principato, poi proprio perché, una volta rientrata a novembre a Monaco, restavano profondamente avvolte nel mistero le sue condizioni di salute, tanto da temere il peggio.
Si era, parlato, infatti, di “sostituire” la Wittstock in caso di divorzio o nel caso in cui i suoi problemi di salute l’avessero costretta a rimanere ancora distante dalla corte e dai riflettori, ma soprattutto lontano dai gemelli. Era dato per certo, insomma, che Carolina e Stefania, le zie di Gabriella e Jacques, prenderebbero il posto della principessa, divenendo in pratica entrambe mamme per i due bambini.
Eppure, la Principessa Consorte, sposata con il Sovrano Principe Alberto II, dopo aver ricevuto cure mediche in Svizzera, è ora tornata a Monaco dopo i suoi quattro mesi di permanenza in una clinica svizzera, come confermato dal Palazzo dei Principi di Monaco. L’ex nuotatrice olimpica è stata ritenuta abbastanza in forma per tornare a casa dopo che i medici hanno detto che la sua guarigione era incoraggiante.
Come sta Charlene oggi?
Inizialmente prevista come una visita di 10 giorni in Africa, la visita di Charlene si è trasformata presto in un soggiorno durato sei mesi. Una serie di complicazioni mediche, tra cui un’infezione all’orecchio, al naso e alla gola, le hanno impedito di tornare a casa.
Una volta rientrata a Monaco, la moglie del principe Alberto è stata presto ricoverata in una struttura in Svizzera per essere curata per “esaurimento“. Tuttavia, i dettagli delle sue condizioni sono sempre stati tenuti nascosti. Sullo sfondo dei problemi di salute di Charlene, un’esperta reale del Principato ha dato la sua versione dei fatti sulla condizione di salute, e non solo, di Charlene.
Brittani Barger, vicedirettore di Royal Central, ha chiesto chiarezza alla famiglia reale di Monaco in un’intervista rilasciata al quotidiano britannico l’Express: “Ci sono così tante domande a cui non so se riceveremo mai risposte, Monaco tiene estremamente alla sua riservatezza” – ha dichiarato la Barger – “Naturalmente, il silenzio porterà a molti più rumours e speculazioni di ogni tipo, dal matrimonio alla salute mentale della principessa. Quindi, in tutta onestà, sarebbe probabilmente meglio se il Palazzo dei Principi fosse onesto e dicesse: ‘Questo è esattamente quello che è successo. Si sta curando per questo motivo”, solo così si mette fine alla speculazione.”
L’esperta ha fatto riferimento all’intervista di Albert per la rivista People a novembre, in cui ha rivelato che Charlene aveva iniziato a ricevere cure, il principe per la prima volta si era sbottonato in quell’occasione, spiegando come sua moglie soffrisse di “esaurimento emotivo e fisico”. Come riferito sempre dall’Express, Albert aveva raccontato che il ritorno di Charlene a Monaco “è andato abbastanza bene nelle prime ore, ma poi è diventato abbastanza evidente che non stava bene“.
Meno di una settimana prima, Charlene si era ritirata dalle celebrazioni pubbliche per la Giornata Nazionale di Monaco a causa della “profonda stanchezza generale”, come riportato da Palazzo. Questo dopo che era crollata in pubblico in Sud Africa ed era stata portata d’urgenza in ospedale nella città di Durban. La principessa non stava abbastanza bene per volare dopo l’infezione all’orecchio, naso e gola e diversi interventi chirurgici correttivi nel paese.
La Barger, però, ha insistito sul fatto che, sebbene l’intervista di Albert a People abbia fornito alcuni dettagli, ha comunque lasciato senza risposta le domande principali: “La chiacchierata del principe Alberto con la rivista People ha fornito alcuni dettagli, ma resta ancora tutto misterioso” – ha commentato l’esperta – ” Ha parlato, sì, di salute fisica e mentale, ma ha chiesto privacy e ha giurato che non aveva nulla a che fare con il loro matrimonio”.
“Eppure credo che se solo fossero più aperti e dicessero cosa sta succedendo realmente, si risponderebbe così alle tantissime domande da parte di tutti e non stiamo parlando solo delle persone residenti a Monaco. Siamo arrivati al punto in cui la questione è diventata globale”, e su questo la Barger non ha proprio tutti i torti.