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Sport

Premier League, tifoso si lega per il collo al palo: le ragioni della protesta shock

Nel corso di un incontro di Premier League, un tifoso si è legato per il collo alla palo di una delle due porte: il perché della protesta.

L’ultimo incontro dell’Everton a Goodison Park è stato caratterizzato da una bizzarra invasione di campo. A differenza delle solite attraversate del campo, solitamente finalizzate a salutare uno dei campioni in campo o a fare pubblicità a qualche attività personale, in questo caso l’intenzione era quella di dare voce alla protesta di un gruppo di attivisti.

L’invasione di campo è avvenuta all’inizio del secondo tempo, dopo che il centrocampista dell’Everto Allan aveva ricevuto il cartellino rosso. Il ragazzo ha approfittato del momento di interruzione per raggiungere la porta e legarsi per il collo al palo destro. In questo modo ha fatto sì che il messaggio sulla T-Shirt fosse inquadrato meglio dalle telecamere e dunque la motivazione della protesta fosse chiara a tutti.

Il gesto ha generato rabbia tra i supporter dell’Everton. Due di loro sono persino scesi in campo per cercare di colpirlo e costringerlo a togliersi dal campo per fare riprendere la partita. Per fortuna i due tentativi di aggressione sono stati fermati in tempo dagli steward. Gli stessi Steward, insieme ad alcuni poliziotti hanno tagliato la fascetta che legava il giovane al palo con delle tronchesi. A quel punto il manifestante è stato portato a forza fuori dal campo.

Premier League: il motivo della protesta del tifoso al Goodison Park

Ci sono voluti 17 minuti prima che l’invasore fosse portato all’esterno del campo di gioco e la partita potesse riprendere. I padroni di casa, nonostante l’inferiorità numerica, sono riusciti ad approfittare del tempo extra per segnare il gol che ha dato loro la vittoria. La rete è arrivata infatti al 99′, ben oltre la fine dei tempi regolamentari. A fine incontro, però, nessuno parlava del risultato, poiché al centro dell’attenzione dei media c’era l’atto di protesta del ragazzo.

Sulla maglietta del giovane si leggeva ‘Stop Oil‘, il che è evidentemente una protesta contro l’industria del carburante e dei combustibili fossili. L’atto di protesta è stato successivamente rivendicato da un gruppo di attivisti, lo stesso che ol  giorno prima aveva inviato un altro rappresentante a mandare un messaggio durante la partita dell’Arsenal. In quel caso il giovane si era legato le mani al palo della porta dei Gunners. I due episodi probabilmente porteranno ad aumentare la vigilanza sul pubblico, così da evitare che altri possano entrare in campo ed interrompere le partite.

F.S.

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