Con l’ultimo aggiornamento sono arrivate su iPhone 37 nuove emoji, alcune di queste potrebbero generare discussioni e clamore.
Con il nuovo aggiornamento del software Ios degli iPhone sono arrivate anche 37 nuove emoji. Alcune di queste sono perfette per indicare l’intento di flirtare con qualcuno o lo stato di eccitazione generato dalla conversazione che si sta intrattenendo. A questo scopo è sicuramente funzionale la bocca in cui si vede il labbro inferiore morso nell’angolo destro. Un segnale inconfondibile, che prima di adesso veniva sostituito da creativi utilizzi di frutta e gocce d’acqua.
Sebbene qualcuno possa disapprovare l’inserimento di emoji di questo tipo, in realtà è chiaro che questi simboli siano ormai parte del linguaggio scritto corrente e che con il passare del tempo debbano coprire tutte le possibili espressioni che il solo parlato non esprime appieno. Così come è chiaro che debba essere possibile avere delle emoji il più possibile inclusive e rispettose della diversità.
A tal proposito ne sono state inserite alcune che permettono di esprimere a pieno il concetto di gendere fluid. Quella sicuramente di maggiore impatto è quella che mostra un uomo incinta. Possibile che più di una persona possa trovare questa emoji scandalosa e che si possa risentire nel trovarla nel proprio iPhone. Anche in questo caso, però, le discussioni sono futili: se non si approva una delle emoji si è sempre liberi di non usarla.
Storia delle Emoticon e delle Emoji e l’approdo sugli iPhone
Le emoticon fanno ormai parte integrante del nostro modo di comunicare sul web e anche nei messaggi di testo. Il loro utilizzo è iniziato con la diffusione delle chat di messaggistica istantanea, derivanti da cià che inizialmente era una serie di combinazioni di lettere e punteggiatura che permettevano di ricreare un’espressione facciale stilizzata. La storia della nascita di queste espressioni per colorare i messaggi di testo esprimendo delle emozioni che potessero fare capire il senso della frase è incerta.
Secondo una teoria sono nate nel 1979, quando Kevin McKenzie suggerì in una mail inviata a MsgGroup di inserire queste facce per rendere i messaggi di testo meno freddi. Secondo un’altra teoria la paternità delle emoticon sarebbe di Scott Fahiman, pare che fu l’insegnante americano che nel 1982 suggerì l’inserimento di queste espressioni testuali in una mail pubblicata sulla BBC dell’università nella quale insegnava.
Nello stile occidentale sono entrate da circa 20 anni anche le Emoji, che altro non sono che la versione nipponica delle emoticon. Il loro nome deriva da tre ideogrammi uniti che significano separatamente: “immagine”, “scrittura” e “carattere”. Pare che questo stile venne adottato a partire dagli anni ’90 in Giappone ed il primo set di Emoji come le conosciamo adesso fu creato nel 1997 dalla Softbank. Proprio il Ceo della Softbank è stato colui che ha convinto Apple ad inserire le emoji sin dal primo modello di iPhone.