Un gesto eroico che vale ancora di più di quella rocambolesca medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi invernali del 2002.
Il protagonista di questa vicenda è Steven Bradbury, famoso in tutto il mondo per quell’incredibile vittoria conquistata a Salt Lake City nella gara dei 1000 metri di short track, praticamente 20 anni fa.
L’atleta australiano, oggi 48enne e commentatore televisivo, ha salvato la vita di quattro ragazze che stavano rischiando di affogare in mare. Come riporta anche il Corriere della Sera, Bradbury aveva deciso di passare qualche ora a fare un po’ di surf a Caloundra, nell’area di Brisbane, in compagnia di suo figlio Flynn e di un suo amico. L’idea dell’olimpionico era quella di impartire qualche lezione di surf ai due giovani.
Ad un certo punto Steven Bradbury si è accorto che le quattro ragazze erano in evidente difficoltà, probabilmente a causa delle forti correnti.
“C’ero solo io e l’istinto ha preso il sopravvento”, ha raccontato proprio Bradbury a Radio949. L’australiano non ha esitato neppure un secondo e si è lanciato in mezzo alle onde altissime con la tavola da surf del figlio.
Bradbury è riuscito a salvare una delle ragazze mentre suo figlio Flynn avvertiva i bagnini, che recuperavano e soccorrevano poi le altre tre giovani. Fortunatamente le quattro ragazze stanno bene: ognuna di loro ha confermato che senza l’aiuto di Steven Bradbury non ce l’avrebbero fatta.
“Una di loro mi ha abbracciato stretto ringraziandomi e ho sentito cedere le ginocchia per l’enormità della situazione che avevo vissuto”, ha detto l’olimpionico ai media locali.
Steven Bradbury e quell’oro a Salt Lake City passato alla storia
Bradbury è diventato famosissimo anche in Italia grazie ad un servizio della Gialappa’s Band per la trasmissione Mai Dire Olimpiadi che riviveva proprio la sua incredibile cavalcata fino alla vittoria in finale.
L’australiano, infatti, era stato eliminato già nei quarti di finale, ma venne ripescato dopo la squalifica di uno dei due atleti che era riuscito a qualificarsi per il turno successivo. In semifinale approfittò della caduta di tre pattinatori che si trovavano davanti a lui per giungere secondo e approdare in finale.
All’ultimo atto, Bradbury era in evidente ritardo rispetto agli altri quattro concorrenti ma all’ultima curva caddero tutti i suoi avversari: l’australiano tagliò così il traguardo per primo, conquistando la medaglia d’oro tra l’incredulità generale.
Va tuttavia ricordato che Steven Bradbury arrivò a quell’appuntamento dopo una serie di eventi particolarmente sfortunati, tra cui alcuni bruttissimi infortuni: in uno di questi rischiò addirittura la morte.
“Non ero certamente il più veloce, ma non penso di aver vinto la medaglia col minuto e mezzo della gara. L’ho vinta dopo un decennio di calvario“, disse poi Bradbury, che ora può dire di aver realizzato un’impresa ancora più eroica.