È stata fatta nuova luce sul caso di Lucia Raso, la 36enne veronese morta il 23 Novembre scorso a Landshut, in Germania. La donna era ospite in casa del fidanzato Christian Treo, 37 anni pizzaiolo impiegato nella città tedesca.
Nella versione fino ad ora conosciuta, la ragazza era precipitata dalla finestra; anche l’uomo ha sempre dichiarato alla polizia di aver visto la fidanzata cadere da sola dalla finestra del suo appartamento, che condivideva con altri due colleghi e dipendenti della ‘Osteria Italia’.
Adesso sul registro degli indagati della Procura di Verona spicca proprio il nome del compagno Christian Treo, ora sotto accusa di omicidio volontario. A raccogliere gli indizi che incriminano il pizzaiolo è stato il pm Stefano Aresu; al momento il caso non è ancora stato ufficialmente chiuso e si aspetta l’esito di ultimi accertamenti nella cittadina tedesca.
La famiglia della vittima aveva trovato poco convincente e lacunosa la ricostruzione del tragico incidente fornita dal fidanzato. Quest’ultimo aveva raccontato di essere uscito dalla stanza -in cui si trovava con Lucia- per parlare con alcuni amici; al rientro l’aveva trovata carponi sul davanzale e l’aveva vista lanciarsi fuori.
Secondo il suo racconto Lucia Raso sarebbe stata anche ubriaca al momento del presunto suicidio, ma le analisi tossicologiche svolte durante l’autopsia del corpo non hanno riscontrato tassi alcolici elevati nel sangue.
Un altro campanello d’allarme dato dai familiari della donna è che ad avvertirli dell’accaduto non è stato il pizzaiolo: la notizia è stata data dalla polizia municipale di Verone soltanto 20 ore dopo la morte di Lucia. Treo si era giustificato dicendo che la polizia tedesca aveva sequestrato il suo cellulare ed è riuscito a chiamare solo i propri genitori, l’unico numero di telefono che ricordava a memoria.
Adesso la madre di Lucia, Xenia Maria Sonato, ha rilasciato diverse interviste, nelle quali ha dichiarato: “Fin da subito avevo capito che c’era qualcosa di strano nella morte di mia figlia. Treo dice tante cose senza fondamento, avrebbe dovuto trovare un modo per avvisarci”.
“Ha telefonato invece ai suoi genitori, che si sono precipitati in Germania, ma sarebbe toccato a noi correre a Landshut. Io non l’ho mai accusato apertamente di averla uccisa, però non riesco a credere che Lucia si sia lasciata cadere nel vuoto”.
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