L’invasione russa dell’Ucraina prosegue senza sosta e i timori di una terza guerra mondiale nucleare sono saliti alle stelle, specialmente dopo l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, il più grande impianto nucleare in Europa e il nono più grande al mondo.
Tra le varie armi nucleari, una sembra essere più terrificante rispetto alle altre. Si tratta del drone sottomarino russo Poseidon, che pare sia equipaggiato con siluri nucleari abbastanza potenti da provocare tsunami talmente devastanti da annientare intere città.
Secondo quanto affermato dai media russi, il sottomarino Poseidon potrebbe essere armato con siluri a testata nucleare da 2 megatoni.
Una cifra spaventosa, se pensiamo che Little Boy (la bomba che esplose su Hiroshima) aveva una potenza di 16 chilotoni e Fat Man (che esplose su Nagasaki) una potenza di circa 20 chilotoni (facendo riferimento ai dati di alcuni test effettuati sempre nel 1945 su bombe analoghe)
Quindi, nel caso delle bombe esplose sul Giappone parliamo di migliaia di tonnellate di TNT, mentre nel caso degli ordigni di cui è armato il Poseidon e di cui parliamo in questo post parliamo di due miloni (!) di tonnellate di TNT.
Il dispositivo, soprannominato in passato ‘Doomsday Machine’ (‘La macchina del giorno del giudizio’, ndr) è in grado di creare tsunami alti fino a 100 metri.
Fonti russe sostengono che il Poseidon può sfrecciare sotto il mare a circa 130 chilometri all’ora, a una profondità di quasi un chilometro. È stato progettato con l’obiettivo di distruggere le basi navali nemiche e assicurare il dominio russo sui mari.
Il Poseidon può scatenare uno tsunami peggiore di quello del 2011
Al momento il sistema non sembra essere ancora pronto per il dispiegamento: tuttavia, se mai diventasse attivo, rappresenterebbe una svolta dal punto di vista della deterrenza nucleare, dato che i suoi siluri potrebbero essere “inarrestabili”.
Il fisico Rex Richardson ha dichiarato a Business Insider che un’arma nucleare ben posizionata, con una potenza tra i 20 e i 50 megatoni, “potrebbe certamente accumulare energia sufficiente per eguagliare e superare lo tsunami del 2011″.
“Sfruttando l’effetto di amplificazione del fondale marino in aumento, sono possibili onde di tsunami che raggiungono i 100 metri di altezza”, ha aggiunto Richardson.
Sempre il fisico ha poi aggiunto che un’arma di questo tipo disperderebbe nell’aria i sedimenti oceanici, creando una nuvola di polvere radioattiva.