L’aereo Antonov AN-225 ‘Mriya’, considerato il velivolo “più grande al mondo”, è stato distrutto dalla Russia.
Sembra trasparire questo in un video dei combattimenti all’aeroporto di Hostomel, in Ucraina. ‘Mriya’, che significa ‘sogno’, ha rappresentato l’orgoglio e la gioia della flotta aerea ucraina sin dal suo primo volo, avvenuto nel 1988.
L’aereo era equipaggiato con sei motori e aveva la capacità di trasportare fino a 640 tonnellate.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha confermato la distruzione dell’aereo in un post su Twitter. Nelle immagini il glorioso ‘Mriya’ appare come un rottame, circondato dal fumo.
Confirmation the AN-225 was destroyed in battles at the Gostomel airport north of Kyiv, along with a lot of military equipment pic.twitter.com/GGX0bZQ2YT
— ELINT News (@ELINTNews) March 3, 2022
Nella clip, che pare sia stata girata il 25 o 26 febbraio, si vedono chiaramente colonne di fumo che salgono da diverse parti dell’aeroporto; inoltre, si possono sentire chiaramente colpi di arma da fuoco e esplosioni.
Sempre nel filmato si può vedere l’hangar danneggiato, anche se solo per pochi istanti: il fumo sembra provenire da un aereo all’interno dell’hangar. Per alcuni si tratterebbe proprio dell’Antonov AN-225.
L’ultima missione di ‘Mriya’: mascherine ai polacchi durante la pandemia
Le autorità ucraine hanno già fatto sapere che il velivolo verrà ricostruito. “La Russia potrebbe aver distrutto il nostro ‘Mriya’. Ma non sarà mai in grado di distruggere il nostro sogno di uno Stato europeo forte, libero e democratico. Prevarremo!, ha scritto il ministro su Twitter.
Fiore all’occhiello della compagnia Antonov – che fu tra le principali ditte sovietiche di mezzi di trasporto – l’aereo distrutto fu costruito nel 1988 e successivamente ammodernato. Tuttavia, l’idea che portò poi alla realizzazione di Antonov AN-225 “Mriya” nasce tra gli anni ’60 e ’70, in piena Guerra fredda.
Messo a riposo nel 1991, fu rilanciato nel 2001 per trasporti “eccezionali”. Proprio durante la pandemia è stato utilizzato per trasportare 7 milioni di mascherine e diverse centinaia di migliaia di tute protettive da destinare alla Polonia.